Domani i lavoratori degli appalti ferroviari di tutta Italia saranno in sciopero (è la terza agitazione in pochi mesi), a seguito dell’esaurimento il 24 settembre scorso degli ammortizzatori sociali come previsto dal Jobs Act. In questo settore le aziende appaltatrici tutte hanno dichiarato circa il 20% di esuberi su una platea di 10.000 lavoratori, e la decisione del governo di prorogare gli ammortizzatori sociali per altri 12 mesi, rappresenta soltanto una soluzione parziale. 

"Questa situazione di precarietà colpisce anche la Toscana, in quanto anche noi rischiamo di avere circa 50 lavoratori in esubero (su un totale di circa 700), anche se da circa 4 anni le ferrovie hanno assegnato un servizio di pulizia a bordo treno nel trasporto regionale", si legge in una nota della Filt regionale.

"In Toscana a fine 2017 abbiamo fatto un cambio di appalto, con l’unità di crisi regionale, che ha visto coinvolti circa 300 lavoratori e per garantire la piena occupazione siamo stati costretti a ricorrere all’ utilizzo dei contratti di solidarietà che oggi sono scaduti. Sei mesi prima delle assegnazioni organizzazioni sindacali hanno iniziato a mettere a conoscenza la regione Toscana, che di fatto è quella che mette i soldi, che le gare di gara non erano congrue con il numero di lavoratori presenti e che il budget a disposizione non era sufficiente per pagare gli stipendi seguendo i dettami contrattuali del contratto nazionale di riferimento", continua la nota.

"A seguito di incontri con la Regione Toscana, di scioperi e manifestazioni l’ unico risultato che abbiamo ottenuto è quello di avere esuberi, ammortizzatori sociali che pesano sulla collettività e non ultimo un abbassamento della qualità del lavoro. La Filt Cgil chiede che il gruppo Fs non faccia più gare il cui costo del lavoro sia già in partenza più basso del costo del contratto da applicare ai lavoratori", conclude la nota.