Dopo la sentenza della Corte costituzionale su ricorso della Cgil con cui è stato smontato un pezzo importante del Jobs Act, arriva la prima pronuncia di un tribunale. “A Bari, il giudice supera il Jobs Act e a fronte dell’indennizzo di sole 4 mensilità per un licenziamento illegittimo (in violazione di legge quindi), riconosce al lavoratore un indennizzo di 12 mensilità, più congruo”. Ne dà notizia la Cgil nazionale in un post sui social network. “Una sentenza importante quindi, dopo quella della Corte costituzionale che riaffida al giudice la discrezionalità a fronte di un licenziamento illegittimo togliendo alle imprese scorrette la possibilità di quantificare il costo di una condotta scorretta”, prosegue la confederazione.

“Un primo passo importante – conclude la nota – per scardinare un meccanismo che aveva di fatto smantellato l’effetto deterrente dell’art.18. La politica adesso ha un’ottima occasione per trasformare le promesse in fatti riaprendo subito il confronto per ripristinare il diritto al reintegro come la Cgil ha già proposto nella Carta dei diritti universali del Lavoro. Una buona notizia davvero che risponde a tutti quelli che in buona o in mala fede sostengono che la Cgil abbia accettato senza battere ciglio il Jobs Act”.

ARCHIVIO La bocciatura della Consulta