Dopo mesi di attesa per una convocazione al ministero del Lavoro per discutere di ammortizzatori sociali e di prorogare l'attuale Decreto Ministeriale 99553 che tutela il reddito dei lavoratori Aferpi e Piombino Logistics tramite una cassa integrazione speciale, visto la mancata risposta da parte del ministro e dato che i tempi sono ormai scaduti, giovedì 11 ottobre dalle 10,30 alle 12 si terrà presso la Sala Ex Dup o sotto la portineria centrale Aferpi (in base alle condizioni meteo), una assemblea con tutti i lavoratori per condividere un'iniziativa di Fim-Fiom-Uilm da svolgere a Roma la prossima settimana sotto il Ministero del Lavoro.

"Dicembre è ormai prossimo, l'azienda si sta attivando per la richiesta di Cassa Integrazione in deroga presso la Regione Toscana, con il rischio di periodi in cui i lavoratori rimarrebbero scoperti da cassa integrazione e con il rischio di ulteriori perdite economiche che non sarebbero più sostenibili – scrivono in un comunicato Fim, Fiom e Uilm di Livorno - Le ore disponibili di cassa integrazione previste dal decreto per Aferpi e Piombino Logistics sono oramai in vista di esaurimento dato che da troppo tempo a Piombino manca il lavoro e prima di essere costretti ad accettare il percorso individuato da Azienda, Regione e Tecnici del Ministero del Lavoro (il Sindacato non è mai stato ascoltato nonostante più volte abbia espresso forte preoccupazioni e richiesto incontri urgenti) riteniamo non più rimandabile una forte mobilitazione sotto i palazzi romani per ottenere risposte chiare da questo Esecutivo".

"La vertenza Piombino merita attenzione come tutte le altre vertenze fin qui discusse dal Ministro Di Maio – continuano Fim, Fiom e Uilm - l'arrivo di un imprenditore siderurgico come Jindal apre importanti prospettive ma non risolve i problemi attuali d'incanto. Occorreranno ancora anni di sostegno al reddito per impedire un disastro economico senza precedenti per il comprensorio della Val di Cornia, almeno fino a che non potranno ripartire in maniera costante i treni di laminazione, gli smantellamenti e gli investimenti necessari alla produzione di acciaio".

"Fim-Fiom-Uilm hanno sempre gestito in maniera seria e concreta questa difficile e lunga vertenza – concludono i sindacati - ci siamo confrontati con tutte le forze politiche per tutelare al meglio i lavoratori, ma quegli stessi lavoratori meritano dal Governo delle risposte e non possono più attendere con il rischio di restare senza quel minimo di reddito necessario a mantenere le proprie famiglie".