Il Coordinamento immigrazione della Cgil Emilia Romagna "valuta negativamente gli orientamenti delle politiche del governo in materia di immigrazione che comportano il radicale cambiamento del sistema di accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati, la riduzione dei fondi destinati all’accoglienza, la limitazione dei servizi per l’integrazione a chi è in attesa della risposta alla domanda d’asilo, l’accesso allo Sprar solo per chi ha ricevuto la protezione internazionale". E' quanto si legge in una nota del sindacato a commento del cosiddetto decreto Salvini sull'immigrazione, che è alla firma del Presidente della Repubblica.

L'orientamento del governo - prosegue la Cgil Emilia Romagna - "alimenta il clima di ostilità e diffidenza verso i migranti che serpeggia nel paese. Anziché investire su accoglienza e conoscenza, con l’ultimo decreto legge si promuove l’equivalenza tra immigrati, sicurezza, mafia. Noi non ci stiamo - assicura la Cgil -. Crediamo che il modello di accoglienza diffuso e capillare, pur costituendo una sfida organizzativa per i territori e le comunità coinvolte, sostenga e confermi i valori di solidarietà, accoglienza, rinascita e rigenerazione sociale propri dei diversi attori coinvolti in progetti di accoglienza di questo tipo. Scuola, lavoro, partecipazione sociale sono i luoghi dell’integrazione e dell’inclusione, per questo siamo convinti che il modello Riace costituisca un esempio positivo di come gestire il più recente fenomeno migratorio legato ai flussi straordinari. Saremo sempre presenti e attivi laddove ci sia da difendere e sostenere i valori dell’accoglienza", conclude la nota.