Dal 1° ottobre all’Università di Bologna si assisterà al cambio appalto per il servizio di pulizie: tra i 150 e i 200 lavoratori impiegati a tenere in ordine aule, uffici, bagni e sale dell’Ateneo più antico d’Europa. Purtroppo, però, l’azienda uscente Rekeep (ex Manutencoop) e l’Università di Bologna non sono riusciti a trovare in nessuno dei dipartimenti sparsi per la città una sala per consentire le assemblee dei lavoratori. Assemblee, peraltro, previste in orari (alle 7 del mattino) in cui le sale sono ancora vuote, come confermato da lavoratori e studenti. “Così Filcams, Fisascat e Uiltrasporti – si legge in una nota unitaria –, hanno convocato i lavoratori in strada: questa mattina, 18 settembre, si è svolta la prima nutrita assemblea in piazza di Porta Saragozza. Domattina, sempre alle 7, ci troveremo nuovamente insieme alle lavoratrici e ai lavoratori in piazza Puntoni, davanti alla mensa universitaria. E la prossima settimana si replica, con le stesse modalità se necessario”. 

Solo nel Bolognese il cambio appalto coinvolge quasi 200 lavoratori, “in una situazione complessa nella quale l’azienda uscente non rispetta il contratto nazionale collettivo di riferimento. Suo specifico obbligo era presentare la lista degli addetti interessati al cambio appalto entro 15 giorni dal cambio, ma ad oggi non è stata fatta pervenire alle organizzazioni sindacali alcuna comunicazione, e all’azienda subentrante alcunché. Così come un obbligo era trovare un luogo adatto per garantire il diritto dei lavoratori a riunirsi in assemblea sul luogo di lavoro. Cosa che, purtroppo, non è avvenuta”, continua il comunicato.

“Per tutte queste ragioni, e considerati i pochi giorni che ci separano dal cambio appalto, le organizzazioni sindacali chiedono a Rekeep di rispettare il contratto nazionale e presentare l’elenco dei lavoratori impiegati nell’appalto così da garantire il mantenimento dei livelli occupazionali”, dicono i sindacati.