L'inchiesta in corso sugli alloggi popolari, che ha portato ieri all’arresto di due dipendenti dell'Ater di Roma, è frutto di una denuncia che la stessa Ater, negli anni scorsi, ha presentato alla Procura di Roma. È un caso di autotutela da parte dell’amministrazione che ha agito per sradicare comportamenti devianti e pratiche elusive. Lo sottolinea in una nota la Fp Cgil di Roma e Lazio.

“Un principio fondamentale del lavoro pubblico – si legge in una nota – è il rispetto della legge, prima condizione per l'esercizio delle proprie funzioni, in particolare quando queste sono rese nell’interesse pubblico e soprattutto quando riguardano la vita dei cittadini e il diritto fondamentale ad avere una casa. A questo siamo chiamati come cittadini e a questo siamo obbligati come dipendenti pubblici tutti. Le responsabilità individuali saranno accertate dall’azione giudiziaria, ma dobbiamo evitare che questo offuschi il lavoro dei tanti lavoratori che onestamente, ogni giorno, mettono la loro professionalità e le loro competenze al servizio del bene pubblico”.

“Legalità e trasparenza – prosegue la nota – si ottengono rinforzando la macchina organizzativa e facendo emergere, come in questo caso, le zone d'ombra. Ci auguriamo che il percorso avviato dall’Ater in questa direzione faccia ancora passi avanti, con il primario obiettivo di dare risposte ai bisogni sociali delle fasce di cittadini che ne hanno diritto, e tutelare il patrimonio edilizio pubblico, che è risorsa di tutti”.