“Il mondo del lavoro di Palermo guarda con interesse alla visita del Papa. E chiede che i problemi e le richieste del Sud siano al centro dell'attenzione. Sappiamo che il termine lavoro ricorre con grande frequenza nelle parole del pontefice, quando Papa Francesco dice che il lavoro è essenziale per la dignità dell'uomo e che tutti dovrebbero avere un 'lavoro decente'. Concetti che sono alla base del nostro impegno quotidiano. Oggi, che nel Sud assistiamo a un sempre maggiore impoverimento, alla desertificazione produttiva, a un aumento costante della disoccupazione, al continuo e incombente potere delle mafie, aspettiamo di ascoltare il  messaggio del Papa a Palermo sicuri che metterà al centro la difesa della persona umana e la dignità del lavoro, che prenderà posizione sui temi che in questa nostra realtà rappresentano un dramma,  come lo sfruttamento dei lavoratori, la precarietà, la povertà, i migranti, le periferie dimenticate, la mafia e la lotta alle illegalità”. Lo dichiara il segretario generale Cgil Palermo, Enzo Campo, in una nota di benvenuto a papa Francesco, in occasione della sua visita sabato a Palermo, in cui si pone l'accento sui temi della dignità, della pace e dello sviluppo e del valore del lavoro come 'forma di emancipazione sociale'. 

“La questione meridionale è sempre all'ordine del giorno. La Cgil chiede con forza che ci sia una prospettiva unica di crescita per il Paese, con investimenti in grado di attenuare il gap infrastrutturale e creare buona occupazione. È l'appello che viene da una  piazza, quella di Palermo, che contiene anche le tensioni del  mondo del lavoro. Abbiamo apprezzato tante volte l'apertura di  papa Francesco nei confronti dei migranti e il suo appello all'accoglienza è anche il nostro.  Pace, solidarietà, uguaglianza, sono anche per noi  al centro della rivendicazioni. La Cgil si batte affinchè i diritti dei migranti siano i nostri stessi diritti e siamo fortemente impegnati nella campagna portata avanti dal cartello antirazzista nazionale contro ogni movimento xenofobo, razzista e neofascista”, conclude il dirigente sindacale.