“Sncf Voyages Italia non si sottragga alle proprie responsabilità sulla mancata applicazione del contratto collettivo nazionale della mobilità, area attività ferroviarie”. Così dichiarano Filt Cgil, Fit Cisl e Fast Confsal, aggiungendo che “significa da parte di un’azienda di trasporto ferroviario passeggeri, operante in Italia, non giocare ad armi pari con le concorrenti, a scapito dei lavoratori”.

“Da tempo – proseguono le tre organizzazioni sindacali – chiediamo un incontro per affrontare il problema e Svi ci ha sempre ignorati. Ora invece che abbiamo indetto, nel rispetto della legge italiana, uno sciopero il prossimo 5 ottobre, l’azienda si decide a riceverci il prossimo 22 agosto ma accusandoci di aver usato come mezzo di pressione lo sciopero indetto, a suo dire, in violazione delle regole italiane e di aver danneggiato la propria immagine, valutando anche conseguenti azioni legali. Per noi sono accuse non solo inaccettabili e velatamente intimidatorie, ma chiaramente mirate a sollevare un polverone per nascondere le inadempienze sul contratto”.

Concludono Filt Cgil, Fit Cisl e Fast Confsal: “Tutto questo nel silenzio delle istituzioni e delle autorità competenti. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti può intervenire, sulla base del protocollo di intesa del 13 aprile 2018, sulle linee guida per la qualità del lavoro nei settori dell’edilizia, della logistica e dei trasporti per richiamare Svi all’applicazione del contratto di settore, mentre la Commissione di garanzia sugli scioperi e l’Autorità di regolazione dei trasporti, sempre pronte a richiamare i sindacati alle proprie responsabilità, talvolta a sproposito, non sono state finora altrettanto sollecite con le aziende quando non rispettano le regole comuni del settore, come ad esempio quelle contrattuali”.