“La situazione di stallo e di rischio di contenzioso sindacale in Fiera a Bologna deriva, oltre che dalle scelte poco trasparenti del Cda e dalla confusione tra i soci pubblici – come denunciato oggi dalle categorie sindacali sui giornali -, anche dalla mancata implementazione della Regione, in riferimento alle azioni che dovevano portare ad un polo fieristico di portata regionale”. A dirlo è Maurizio Lunghi, segretario generale della Camera del lavoro di Bologna.

“In questi anni – osserva il sindacalista – diversi territori hanno pensato di procedere ‘motu proprio’, costruendo alleanze esterne alla Regione, vedi Rimini con Vicenza (notizia di ieri con quotazione in borsa), addirittura creando effetti di concorrenza interna alla Regione con la stessa Fiera di Bologna. Quindi, quando l'assessore regionale Palma Costi rivolge un appello a Bologna perché non metta a rischio il percorso verso un unico sistema fieristico regionale, ci domandiamo: con chi si dovrebbe costruire oggi il sistema fieristico regionale? Con Rimini che guarda altrove? Con Parma che pensa di fare concorrenza a Bologna?”

“Bologna – sottolinea ancora l’esponente della Cgil – è il primo polo fieristico della Regione per volumi e fatturato, il secondo d'Italia. Capisco preoccupi un’alleanza con Milano, ma non è neanche pensabile che Bologna resti al palo, mentre tutto e tutti scelgono strade che non stanno nel ragionamento del Polo fieristico regionale. Allora, buon senso vuole che la Regione attivi concretamente il percorso da anni previsto, coinvolgendo tutte le parti interessate e anche le organizzazioni sindacali, in relazione agli impegni presi nel Patto per il lavoro sullo sviluppo del territorio e dei sui driver (i distretti fieristici sono asset strategici, le porte aperte ai rapporti internazionali)”.

“Il prossimo anno ci sarà anche la scadenza elettorale e sicuramente il tema del Polo fieristico giocherà un ruolo importante sul giudizio all'attuale gestione legislativa regionale. Non vorremmo che le forze politiche che oggi fanno opposizione, domani diventino i paladini del processo di integrazione delle Fiere”, conclude Lunghi.