"È altissima l'adesione allo sciopero dei lavoratori Techno Sky del gruppo Enav che, in tutti gli aeroporti italiani e nei centri di coordinamento nazionale, dalla scorsa mezzanotte si sono fermati per 24 ore per protestare contro le politiche del gruppo e per chiedere l’internalizzazione della società, assunzioni di personale negli aeroporti e una maggiore sicurezza dei lavoratori e dei cittadini". Ne dà notizia la Fiom Cgil nazionale. Carenze di organico, anzitutto. Ma anche tanti altri problemi, dall’assenza da anni di incrementi economici a nuove difficoltà in materia di sicurezza sul lavoro, alla mancanza di una visione chiara di quello che sarà il loro ruolo nella nuova organizzazione del gruppo. È lunga la serie di rivendicazioni che ha spinto oggi (venerdì 20 luglio) alla protesta. Uno stop che segue quello realizzato, sempre a livello nazionale, il 17 giugno scorso.

In queste ore il servizio tecnico degli impianti di assistenza al volo è praticamente fermo, nonostante tutti gli aerei siano in volo. "I lavoratori – sottolinea la Fiom – protestano in particolare per riportare il servizio tecnico di assistenza al volo ai livelli qualitativi degni di questo paese e ritengono che questo miglioramento possa avvenire addirittura con un risparmio: internalizzando Techno Sky in Enav e semplificando costi e gestione. Chiedono inoltre a gran voce che il loro inquadramento venga armonizzato con quello dei lavoratori del trasporto aereo e che finalmente siano rispettati gli standard di sicurezza sul lavoro, ultimamente calpestati da Techno Sky. La protesta e gli scioperi continueranno nei prossimi mesi, ad oltranza, fino a quando tutte le problematiche non verranno affrontate e risolte".

“Da anni le lavoratrici e i lavoratori Techno Sky, grazie alla loro professionalità, sopperiscono alle carenze organizzative e progettuali dell’azienda, facendosi carico della situazione e cercando di dare il massimo per il cliente. Oggi questa situazione è divenuta insostenibile, di fronte a un’azienda che si dimostra attenta solo ai numeri”. Così Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom Cgil del gruppo Techno Sky/Enav motiva lo sciopero nazionale. I sindacati chiedono l’internalizzazione della società in Enav (eliminando doppi consigli di amministrazione, clientele e sprechi), migliori condizioni di sicurezza per i lavoratori e per i cittadini, un piano di assunzioni che metta fine alla drammatica carenza di organico negli aeroporti, investimenti infrastrutturali negli apparati e nei sistemi di gestione.

“Le carenze aziendali stanno pregiudicando il servizio, la sicurezza sul lavoro e tutta l’organizzazione, con errori e omissioni che diventano sempre più gravi e insopportabili”, prosegue Potetti, nella convinzione “che un’azienda a capitale pubblico, quindi di tutti i cittadini, non possa continuare a essere gestita in questo modo”. La Fiom Cgil chiede un incontro urgente al nuovo governo “al fine di discutere della situazione aziendale e portare alla luce non solo gli ottimi risultati aziendali nei numeri, ma il prezzo al quale questi numeri sono stati ottenuti”.

LA PROTESTA, DAL VENETO ALLA SICILIA
In Veneto la protesta coinvolgerà i 24 dipendenti della sede di Padova, i 9 lavoratori di Villafranca di Verona e i 10 che operano nell’aeroporto Marco Polo di Tessera (Venezia). “Questa è una giusta protesta, perché è giusto denunciare i problemi organizzativi, dagli organici ridotti alla professionalità che viene rivendicata per lavoratori e tecnici, fondamentali per la manutenzione e la gestione di sistemi di controllo del traffico aereo”, commenta Luca Trevisan, segretario generale della Fiom Cgil regionale, sottolineando che è anche importante “affermare il principio per cui a parità di lavoro ci deve essere parità di retribuzione: è necessario parificare il trattamento economico e normativo dei tecnici Techo Sky con quelli Enav. Non è accettabile che una società controllata da Enav al 100 per cento attui queste disparità fra dipendenti”. Il segretario generale della Fiom Cgil Padova Loris Scarpa rimarca che ci sono “condizioni nei contratti di coloro che operano nell’ambiente aeroportuale troppo diversificate, che non tengono conto della competenza di chi lavora quotidianamente nei vari aeroporti dislocati in tutta Italia. La lotta dei lavoratori di Techno Sky dimostra la necessità di parificazione con i loro colleghi a diretta assunzione Enav. È incredibile vedere che anche in settori specifici e ad alta professionalità come questo sussistono le stesse dinamiche squalificanti che regolano le ditte di appalto”.

In Sicilia, invece, la protesta coinvolge i 42 lavoratori delle sedi Techno Sky di Palermo, Catania, Pantelleria, Lampedusa e del centro trasmissione dati di Erice. La Fiom Cgil di Palermo ricorda anche che il primo sciopero di quattro ore dei lavoratori Techno Sky, che si è tenuto il 17 giugno scorso, nei siti siciliani ha registrato un'adesione totale.