Nella serata di ieri, 11 luglio, è stato siglato l’accordo definitivo tra la direzione aziendale di Siti B&T di Formigine, assistita da Confindustria Emilia Area Centro, Fiom Cgil Modena e Fim Cisl Emilia Centrale, e la Rsu di B&T, sulla regolamentazione degli appalti attuali e futuri dentro l’azienda, introducendo il concetto che ad uguale lavoro deve corrispondere uguale salario in base alla professionalità tra i lavoratori diretti dell’azienda e quelli in appalto. Ne danno notizia in una nota Fiom Cgil e Fim Cisl di Modena. 

"L’accordo alla Goldoni di Carpi firmato lo scorso aprile ha fatto da apripista - spiegano i sindacati - e ora si aggiunge anche la Siti B&T, azienda leader nel campo delle macchine per cera\Qmica. Le parti hanno condiviso che gli appalti interni all’azienda negli stabilimenti formiginesi (attualmente logistica, vigilanza e pulizie) devono essere funzionali esclusivamente al miglioramento del servizio e non per recuperare competitività attraverso la compressione del costo del lavoro". 

"Si garantisce il rispetto integrale del Patto per il Lavoro della Regione Emilia Romagna del 20.7.2015 e viene confermata la scelta aziendale di escludere dai rapporti di appalto, le attività core business così come previsto dall’art.9 del vigente CCNL Federmeccanica. Si conferma che i fornitori in regime di appalto endo-aziendale garantiscono ai lavoratori l’applicazione di un CCNL firmato dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale", spiegano ancora i sindacati. 

Altro elemento importante per Fim e Fiom sono l'introduzione della clausola sociale che prevede che in caso di cambio appalto siano mantenuti i livelli occupazionali in essere e non si proceda contestualmente a licenziamenti. 

In ultimo, come in Goldoni si istituisce il salario minimo di sito riparametrato per livello, ad esempio, per il livello d’ingresso metalmeccanico, il terzo livello, la paga non può essere inferiore a 9,80 euro/ora. "Si afferma così una parificazione dei minimi contrattuali, sia a livello nazionale che aziendale, tra un lavoratore diretto B&T e un lavoratore di una società in appalto, in relazione alla tipologia di lavoro svolta", sottolineano i sindacati. In caso di applicazione di contratti differenti da quello metalmeccanico, si dovrà procedere ad una comparazione dei livelli tra i due contratti, applicando l’equivalenza del livello rispetto a quanto previsto dal CCNL metalmeccanico. "In questo modo - spiegano Fim e Fiom - si concretizza il principio che ad uguale lavoro corrisponde uguale salario, evitando che ci siano lavoratori di serie B". 

"Accordi come questo sono la dimostrazione che è possibile un modello alternativo a quello degli appalti al massimo ribasso, con riduzione di diritti e salario dei lavoratori, come purtroppo succede ancora anche in alcune aziende delle provincia di Modena. 
Si tratta di un accordo che include ed è un segnale di civiltà che garantisce parità di trattamento economico fra tutti i lavoratori dello stesso sito".