"Bisogna ridurre e riorientare i fondi sanitari contrattuali. Sono un'enormità, circa 360 a livello nazionale: sono nati come fondi di sanità integrativa, ma si sono trasformati e sono diventati fondi di sanità sostitutiva al Servizio sanitario nazionale. Per questa via, di fatto, si è svuotata parte del Ssn". A dirlo è Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana, oggi (venerdì 15 giugno) a Firenze a margine di un convegno di Federconsumatori sui 40 anni della riforma sanitaria. "Serve un dialogo di quei fondi col Servizio sanitario nazionale - ha proseguito Angelini - solo così non si creano ulteriori disuguaglianze. I fondi sono contrattuali, ce li hanno i dipendenti: ma il pensionato non li ha più, e così rimane scoperta la fascia d'età che ne avrebbe più bisogno. Bisogna intervenire su un fronte che riguarda il sindacato, le assicurazioni, le imprese, e i governi che in questi anni hanno incentivato i fondi con la defiscalizzazione".