Via libera degli esecutivi unitari di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, riuniti oggi a Roma, all'ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto per il triennio 2019-2021 del settore chimico-farmaceutico. Sono oltre 176 mila i lavoratori interessati in 2.700 imprese. Il contratto è in scadenza il 31 dicembre 2018. Per il prossimo triennio la richiesta di aumento dei sindacati alle associazioni datoriali è di 130 euro complessivi, di cui 95 euro di trattamento minimo.

“È la prima piattaforma contrattuale che elaboriamo dopo l’accordo interconfederale del 9 marzo scorso. Si tratta di un banco di prova importante – affermano i tre segretari generali Emilio Miceli, Nora Garofalo e Paolo Pirani – che ci impegna a dare continuità al modello virtuoso di relazioni industriali, ma anche a fare sostanziali passi avanti in tema di sicurezza sul lavoro, partecipazione dei lavoratori all’impresa, formazione continua, salario, welfare e ricambio generazionale”.

Ora i lavoratori saranno chiamati nelle assemblee a dare il loro contributo alla costruzione della piattaforma definitiva, che verrà presentata alle controparti per consentire l'avvio delle trattative – presumibilmente già dal mese di luglio – con le associazioni imprenditoriali di riferimento (Federchimica, Farmindustria). I sindacati hanno anche approvato regolamento per i rinnovi contrattuali della categoria e comunicato la disdetta del vigente contratto il 31 maggio scorso.

“Confindustria si attarda nell'interpretazione dell’accordo interconfederale perché insiste nel voler ridurre, ancora, il minimo salariale a salario minimo. Il giorno in cui il contratto nazionale di lavoro si dovesse ridurre ad una tariffa sarebbe la fine del ccnl stesso”. Lo ha detto Emilio Miceli, segretario generale Filctem, intervenendo agli esecutivi unitari".

“Vogliamo uscire dallo stato di depressione ‘salariale’ dovuto al calo dell’inflazione – ha ribadito il sindacalista – e vogliamo che gli elementi salariali contenuti nel nuovo contratto siano esigibili. Il settore chimico-farmaceutico va bene, la crescita è continua da sette trimestri, cresce l’export e i dividendi. Devono crescere, di conseguenza, anche i salari. Intendiamo mettere a disposizione del sindacato confederale il patrimonio di relazioni industriali avanzate di questo settore”, ha concluso il leader sindacale.