"Il recepimento da parte del governo in carica della direttiva europea in materia di armi, datata marzo 2017, è un fatto estremamente positivo per la sicurezza dei cittadini perché nel nostro Paese ci sono troppe armi in giro e maglie troppo larghe per chi detiene pistole e fucili non legati al porto d'armi per legittima difesa". Lo afferma Daniele Tissone, segretario generale del Silp Cgil, commentando il decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri.

"Tre anni fa come Silp Cgil - dice Tissone - siamo stati l'unico sindacato di polizia italiano ad essere stato convocato al Parlamento europeo, a Bruxelles, per una audizione relativa a questa direttiva, allora in fase di emanazione. La necessità di disciplinare in maniera coerente e unitaria, nel Vecchio Continente, il controllo, l'acquisizione e la detenzione delle armi, soprattutto perché viviamo in emergenza terrorismo costante, è e deve restare una priorità".

"La normativa italiana - spiega il segretario del Silp Cgil - è avanzata e rigida da alcuni punti di vista, soprattutto in materia di porto d'armi per difesa personale, ma risulta carente per le licenze ad uso caccia e sport. Questa direttiva fa passi avanti, come da noi richiesto, per quel che riguarda la tracciabilità delle armi, per ciò che concerne le cosiddette 'armi camuffate', cioè armi finte troppo simili agli originali che da oggi saranno vietate, e soprattutto riduce da 6 a 5 anni la persistenza dei requisiti psicofisici, per i quali oggi basta un semplice certificato medico, legati alle licenze di tiro a volo e di caccia. È un primo passo, anche se molto resta da fare".

"Non dimentichiamo - conclude Tissone - che in Italia, a fronte di una diminuzione costante delle licenze concesse per difesa personale, negli anni si è assistito a un’esplosione di quelle per uso sportivo. Queste ultime sono più che triplicate: erano poco più di 125.000 nel 2002, sono cresciute fino a 455.000 nel 2016. I dati degli ultimi 2 anni confermerebbero questo trend di crescita. Per questo è giusto e doveroso intervenire con una stretta, augurandoci che questo ultimo atto del Governo Gentiloni non sia vanificato dalla nuova maggioranza politica che si profila all'orizzonte".