Ennesima aggressione ai danni del personale dei treni Trenitalia in pochi mesi. È avvenuto il 2 aprile in Umbria, a bordo del treno 2480 ed è stata subita dal capotreno. Sembra un bollettino di guerra ma è la triste realtà. "Il lavoro a bordo dei treni, e dei mezzi pubblici in generale, sta diventando sempre più difficile e, purtroppo, chi cerca di far rispettare le regole si trova coinvolto in aggressioni brutali e gratuite. Ricoveri in ospedale, pugni al volto, minacce e ingiurie… ecco come vive chi fa il proprio mestiere con passione e orgoglio", si legge in una nota della Filt regionale.

"Il capotreno si trova sempre più spesso a dover operare in completa solitudine, anche per lunghe tratte, privo di strumenti di difesa e costretto a fronteggiare situazioni che mettono a repentaglio la propria incolumità. Considerando che negli anni poco o nulla si è mosso e ritenendo la situazione arrivata al limite, la nostra organizzazione, se non osserverà nell’immediato un tangibile impegno teso ad arrestare tali fenomeni, si attiverà usando ogni possibile forma di protesta non escludendo uno sciopero di tutto il personale di macchina e bordo", continua la nota. 

Conclude la Filt: "Questo è ritenuto l’ultimo strumento per dimostrare l’esasperazione del personale e dare un segnale forte alle istituzioni e alle ferrovie perché vengano presi tutti quei provvedimenti in modo da tutelare la sicurezza e l’incolumità del personale durante il “semplice” svolgimento del proprio lavoro. Le soluzioni ci sono, così come sono state trovate per i viaggi aerei. Basta voler agire".