Riprende oggi 28 marzo, al Mise, dopo un'interruzione durata più di un mese e due incontri annullati, il 9 e il 21, la trattativa sull'Ilva tra Am Investco, la società che si è aggiudicata la gara, i sindacati metalmeccanici, i commissari dell'Ilva e il governo. L'incontro è ancora interlocutorio. Come annunciato una settimana fa dal ministro Carlo Calenda, si farà un punto generale della situazione per vedere se ci sono le premesse per andare alla stretta finale nei prossimi incontri, il primo dei quali è un calendario l'11 aprile.

I sindacati auspicano che l'intesa si possa fare prima del pronunciamento dell'Antitrust europeo sull'acquisizione dell'Ilva atteso per il 23 maggio. Calenda, da parte sua, invita i sindacati a tenere insieme approccio pragmatico al negoziato e tutela dei 14.000 lavoratori.

Nella stessa giornata a Taranto su svolgerà un incontro al Palazzo di giustizia tra i vertici della procura e i commissari Ilva per esaminare la situazione dell'altoforno 2. Il decreto legge del 2015 è stato giudicato incostituzionale dalla Consulta. Il decreto in questione consentiva il funzionamento dell'impianto nonostante il sequestro senza facoltà d'uso disposto dalla procura, e convalidato dal gip, a seguito di un incidente mortale. La procura chiederà all'Ilva conto dei lavori di messa a norma dell'impianto. Lavori che l'Ilva asserisce di aver effettuato tanto da aver ottenuto su questa base, e non sul decreto ora decaduto, la possibilità di continuare ad usare l'altoforno 2.