“Il decreto legislativo n. 149/2015, istituivo della agenzia Ispettorato nazionale del lavoro, ha prodotto una esperienza non positiva.” Lo dicono gli Ispettori di Inps, Inail e Inl del Veneto che questa mattina si sono riuniti in assemblea per valutare, a un anno dalla sua istituzione, la funzionalità della nuova agenzia unica ispettiva (Inl) che unifica le funzioni ispettive di Inps, Inail e Ministero del lavoro (ex ispettorato). Già mesi fa la Fp Cgil aveva evidenziato problemi di coordinamento e uniformità nella gestione delle attività, stante che i 100 ispettori presenti nel Veneto rimangono (e sono destinati a rimanere) ognuno nella struttura di provenienza.

Oggi permangono diverse criticità e gli ispettori temono che l’azione di vigilanza anziché potenziarsi arrivi addirittura ad essere meno incisiva, mentre si assiste ad un “aumento di autentici criminali sociali che consolidano lo sfruttamento del personale e provocano il fallimento delle imprese sane”. Il riferimento è “alle cooperative spurie, alle aziende carosello di breve durata, ai rapporti di lavoro fittizi, alle pseudo imprese estere, all’abuso scientifico delle prestazioni tramite aziende fantasma appositamente costituite, agli infortuni sul lavoro non denunciati ed anche agli infortuni mortali di stagisti diciottenni compensati con 600 euro al mese”. 

Nel corso dell’assemblea, come riferisce Assunta Motta, Segretaria regionale della Fp Cgil del Veneto, sono stati evidenziati diversi punti critici che, a parere degli ispettori veneti, occorre assolutamente affrontare. Se invece, dicono, dovesse persistere la situazione attuale occorre rivedere il decreto stesso.