Uno scenario “complesso e fortemente squilibrato”, che mette in luce il “profondo disagio” vissuto dalle famiglie italiane, specialmente da quelle che appartengono alle fasce di reddito medio-basso. È quanto emerge da un'indagine sui redditi e i consumi in Italia dal 2013 al 2018 condotta da Federconsumatori, che sarà presentata oggi (1° marzo) a Roma.

Quello che l'associazione dei consumatori conferma, insomma, è il costante aumento delle disuguaglianze nel nostro Paese. Un fenomeno che investe un numero sempre maggiore di settori e ambiti, e “non si limita più a definire gli standard di vita, ma intacca aspetti delicati ed essenziali”, come salute e alimentazione. Le disparità crescenti in Italia, stavolta, vengono messe in luce attraverso il 'brutale' confronto tra l’aumento dei prezzi e delle tariffe e il mancato adeguamento sul fronte dei redditi. Il dato che emerge con maggiore chiarezza e che, secondo l'osservatorio nazionale Federconsumatori “deve far riflettere”, infatti, riguarda proprio il fatto che la spesa delle famiglie italiane cresce di oltre un terzo rispetto ai redditi.

Dal 2013 al 2017, dati alla mano, la spesa media annua dei nuclei familiari è cresciuta complessivamente di 1.203 euro, mentre le previsione per il 2018 porta il conto a oltre 1.880 euro. Gli aumenti più consistenti, tra l'altro, riguardano i trasporti, l’alimentazione, e le tariffe di elettricità e gas a partire dal 2016. Ma il trend di crescita della spesa più preoccupante è quello relativo all’accesso al Servizio sanitario nazionale. All'aumento delle spese mediche, infatti, si accompagna “una drammatica corrispondenza nella tendenza di rinuncia alle cure”. “È frequente, infatti, per molti cittadini, indebitarsi per accedere alle cure”. Nel 2017 gli italiani che hanno rinunciato a curarsi per problemi economici sono circa 12,2 milioni (1,2 milioni in più rispetto all’anno precedente).

Se la spesa aumenta, però, il reddito medio della famiglie non cresce allo stesso ritmo. Secondo i dati raccolti da Federconsumatori, in effetti, i redditi sono cresciuti mediamente di 1056 euro dal 2013 al 2017, e di 1277 nella previsione del 2018.

Dati a cura dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori
Previsione 2018

Dal 2013 al 2017, insomma, il reddito medio delle famiglie è aumentato del 3,6%, mentre il costo della spesa del 4,1%. Se si estende questo confronto alla previsione per il 2018 il divario si fa ancora più ampio: il reddito sale del 4,4%, il costo della spesa del 6,4%. La differenza è quindi di ben 2 punti percentuali, un terzo del totale della spesa.

Una forbice che, tra l'altro, si allarga ancor di più quando si parla di redditi medio-bassi. La spesa infatti cresce mediamente dell'11% per la famiglia il cui “percettore di riferimento” è un impiegato, del 9% per un operaio o un pensionato, mentre il reddito aumenta rispettivamente del +2% e del +6%. Questa tendenza s'inverte con l’aumentare del reddito: per le famiglie di un quadro o di un dirigente il reddito cresce più della spesa (rispettivamente del 16% per il dirigente e del 9% per il quadro). Emerge, quindi, conclude Federconsumatori, un “complessivo impoverimento delle famiglie e un consistente calo delle possibilità di acquisto”.

“Questo rapporto è un'istantanea di come si stia impoverendo una parte della popolazione italiana, mentre un'altra parte sale nella scala della ricchezza. Insomma, piove sul bagnato”, commenta Emilio Viafora, presidente Federconsumatori. “Questi dati - continua - dovrebbero essere al centro della campagna elettorale in atto, ma non è così. Anzi le proposte economiche che vengono fatte dai candidati, per quanto fantasiose, finirebbero per favorire, non per combattere le disuguaglianze.”

“Un altro elemento che viene fuori dall'analisi e che conferma le difficoltà del Paese - conclude Viafora - è che la maggior parte della spesa è concentrata sui fitti figurativi e sulle bollette, mentre i consumi alimentari diminuiscono. Insomma, gli italiani consumano di più, ma molto spesso lo fanno per sopravvivere, intaccando il risparmio. In molti fanno ormai fatica a ottenere beni essenziali.”