“Un accordo quadro tra ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e parti sociali, datoriali e sindacali confederali e delle due categorie, che contenga impegni precisi sulla qualità del lavoro e delle imprese, contro ogni forma di dumping e d'irregolarità”. A proporlo congiuntamente, i segretari generali della Fillea, Alessandro Genovesi, e della Filt, Alessandro Rocchi, nell’ambito dell’iniziativa Connectivity su trasporti e infrastrutture, spiegando che “accanto alle nuove regole (Codice appalti) e alla programmazione pluriennale di investimenti del Mit, in sè giudicati positivamente, manca una strategia con al centro il tema della qualità del lavoro di chi costruisce e di chi trasporta. Scelta strategica anche per qualificare il mondo delle imprese di fronte alle nuove sfide competitive”.

“Sia per la parte costruzione e manutenzione sia per la parte trasporti – sostengono congiuntamente i due leader sindacali –, serve il rispetto del contratto nazionale per chi opera, per e sulle nostre infrastrutture, a partire dal rispetto dei perimetri dei ccnl contro ogni forma di dumping e di concorrenza sleale tra imprese, l’obbligo di prevedere la clausola sociale, che nel Codice degli appalti è solo una possibilità, la limitazione dei livelli di subappalto, il governo dei cambiamenti d'impresa che le nuove sfide della mobilità porteranno con sè”.

“Solo dentro questa cornice, il progetto 'Connettere l'Italia' può diventare occasione per diffondere le pratiche più virtuose in atto e renderle patrimonio in tutte le principali stazioni appaltanti pubbliche del Paese, seguendo l’esempio anche di recenti accordi, come quello appena sottoscritto con Anas, con il Comune di Milano o per la ricostruzione del Centro Italia. Secondo un modello di confronto con le forze sociali, che valorizza i diversi interessi a partire da quelli del lavoro. Tutele negli appalti, valorizzazione dei ccnl, qualificazione d'impresa – chiedono inoltre i dirigenti sindacali –, sono punti che possono diventare altrettanti accordi con gruppo Fs, piattaforme logistiche, Autorità di sistema portuale, amministrazioni comunali e logistiche e Città metropolitane, chiamate a recepire un'intesa quadro".

"Occorre mettere in sicurezza il buono che è stato fatto, avviare anche a ridosso delle stesse elezioni una sede di confronto presso il Mit per consolidare una modalità di lavoro, come quella positiva avuta durante la riforma del sistema portuale, evitare il vizio tutto italico che ad ogni elezione programmi pluriennali di medio periodo e regole del gioco vengano riscritti daccapo. Per il volume degli investimenti programmati, per il forte carattere strategico che costruzioni e trasporti hanno per l’economia nazionale, per l’incidenza dei soli investimenti pubblici in lavori previsti per i prossimi dieci anni, comprendendo anche gli enti locali e la manutenzione ordinaria, per circa 190 miliardi, pari a 4, quasi 5 leggi Finanziarie, i due settori e relativi lavoratori e imprese vanno trattati per quello che sono: un pezzo strategico per consolidare la ripresa e fare in modo che questa sia volano per una più giusta redistribuzione, dopo anni di svalorizzazione del lavoro, delle professionalità, dei salari”, sottolineano infine i segretari generali di Fillea e Filt.