Serve una legge nazionale sulla non autosufficienza. È questa la richiesta che arriva dai sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, che la formalizzeranno giovedì 22 febbraio a Roma, con un’iniziativa presso l’Auditorium di via Rieti (appuntamento alle ore 9,30). Una legge, spiegano, che “risponda a una vera e propria emergenza nazionale e a un grave problema che interessa milioni di famiglie, provocando grandi disagi, sofferenze, esclusione sociale e impoverimento”.

Tra i grandi Paesi europei, l’Italia è l’unico che non ha riorganizzato in maniera organica il suo sistema di continuità assistenziale e che è ancora privo di una politica nazionale coerente, adeguata e strutturata per la non autosufficienza. “Quasi tre milioni di persone (in maggioranza anziane, ma non solo) hanno bisogno di aiuto per le esigenze della vita quotidiana e le tendenze demografiche indicano che con ogni probabilità le persone non autosufficienti aumenteranno nel tempo” illustrano Spi, Fnp e Uilp: “È un’emergenza che ha, inoltre, una forte specificità di genere, con tutte le relative conseguenze sociali, produttive ed economiche. Una parte rilevante delle persone non autosufficienti sono donne, e la gran parte dei familiari che se ne prendono cura e degli assistenti familiari è rappresentata da donne”.

Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil sono convinti che il tema della tutela delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie debba essere rimesso al centro dell’agenda politica: dei partiti, del futuro Parlamento, del futuro governo, delle Regioni e dei Comuni. E chiedono a tutti gli schieramenti politici “di prendere pubblicamente l’impegno ad attivarsi nella prossima legislatura per l’approvazione di una legge nazionale che definisca un quadro di interventi omogeneo, articolato e valido su tutto il territorio nazionale, assicurando nel contempo i Livelli essenziali delle prestazioni per la non autosufficienza”.

L’iniziativa di giovedì 22 (cui sono stati invitati i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dell’Anci e delle principali coalizioni e forze politiche) servirà proprio per avviare un confronto che abbia “come obiettivo una legge nazionale adeguatamente finanziata, che possa trovare la propria base di partenza nella proposta di legge di iniziativa popolare elaborata da Spi, Fnp, Uilp nel 2005, rimasta da allora al centro delle piattaforme rivendicative delle stesse organizzazioni sindacali, a sostegno della quale raccolsero oltre 500 mila firme consegnate poi in Parlamento”.