"Nonostante le reiterate richieste unitarie di incontro, dobbiamo constatare la mancanza di risposte, la superficialità e l’inefficienza dimostrata dall’amministrazione capitolina nel porre rimedio a situazioni oramai divenute ingestibili per tutto il personale, con ricadute sui servizi offerti alle famiglie nelle scuole dell’infanzia e negli asili nido comunali. Per questo, assieme a Uil Fpl e Csa, abbiamo dichiarato lo stato di agitazione di tutto il personale del settore educativo e scolastico di Roma Capitale". Così la Fp Cgil di Roma e Lazio in un comunicato.

"La più grande urgenza è la carenza di supplenti, che pregiudica l’efficienza dei servizi e comporta un sovraccarico di lavoro per il personale di ruolo. La mancanza di direttive su come affrontare una presenza di bambini superiore a quanto stabilito da norme, regolamenti e accordi comporta continua esposizione. Il personale è obbligato a operare fuori dalle regole, senza aver la possibilità di sottrarsi a eventuali conseguenze, dovute all’impossibilità di garantire un’adeguata sorveglianza dei bambini. Una situazione che compromette i progetti educativi e la programmazione", continua la nota sindacale.

"La situazione è aggravata dalla percezione che l’amministrazione non sia interessata a rispondere neanche alle richieste di corretta applicazione del contratto integrativo per il personale del settore educativo scolastico. Si tratta del mancato pagamento dell’indennità di disagio, che doveva essere erogata già nella busta paga del mese di ottobre e della mancata individuazione del contingente a cui attribuire incarichi di specifiche responsabilità. Nulla è poi stato fatto per porre rimedio al continuo e costante esodo pensionistico delle Poses (posizioni organizzative), non sostituite", aggiunge la sigla del pubblico impiego Cgil.

"Siamo anche stati costretti a ricorrere al Tar per la non corretta applicazione di un’intesa del maggio 2015 sui modelli organizzativi da applicare nelle cosiddette 'Sezioni ponte'. Convocati dall’amministrazione il 19 febbraio 2018, dopo una richiesta esplicita dell’assessora Baldassarre, per 'il monitoraggio e la valutazione dell’impatto dell’applicazione delle nuove norme contrattuali relativamente al settore educativo e scolastico', ci siamo trovati di fronte a un nulla di fatto, con i dirigenti che ci comunicavano di non aver titolo per prendere decisioni e di poter solo riferire quanto rappresentato, per l’ennesima volta, al tavolo. Una situazione surreale", osserva ancora la Fp Cgil.

"Di fronte a simili atteggiamenti, al totale disinteresse e al conseguente caos organizzativo registrato in nidi e scuole d’infanzia, abbiamo proclamano lo stato di agitazione del personale del settore educativo e scolastico di Roma Capitale e chiesto al prefetto di attivare le procedure. È solo la prima azione formale, a cui ne seguiranno altre sostanziali, che metteremo in campo per far valere i diritti del personale e obbligare l’amministrazione a rispettare i patti, le norme e i regolamenti. A tutela di chi offre servizi e di chi li riceve", conclude il sindacato.