Centinaia di posti di lavoro a rischio a Milano e nel resto d'Italia. È critica la situazione all'interno del gruppo Trony, circa 800 dipendenti in Italia, altra catena di negozi di elettrodomestici e prodotti elettronici al dettaglio in forte difficoltà (come Mediaworld ad esempio), tra scaffali vuoti, stipendi non pagati e lo spettro di nuovi licenziamenti. Sabato 17 febbraio a Milano in piazza San Babila i lavoratori, insieme alla Filcams Cgil, sono scesi in piazza per difendere lavoro e salari. 

Per quanto riguarda il capoluogo lombardo, è stata la Cgil, infatti, a denunciare la complessa situazione del gruppo: "Trony (gruppo Dps, poi Vertex), già Darty, ha assorbito l'insegna Fnac tramite la controllata Frc", spiega il sindacato , secondo il quale i lavoratori dei punti vendita e degli uffici "si ritrovano ora in una situazione in cui Dps, che deve gestire la situazione debitoria, viene messa in liquidazione".

In più, dice ancora la Cgil, "l'ex Fnac, ora Frc di via Torino chiude e magicamente i 'nuovi' negozi con ragione sociale Vertex, che 'dovrebbero' essere rilanciati, ma si ritrovano senza merce dallo scorso settembre" per mancanza di garanzie fideiussorie necessarie da banche ed assicurazioni. Un mancato rilancio che ha portato "alla cessazione dell'attività, con apertura di mobilità per 105 lavoratori per Frc - spiega la Cgil - e l'apertura di un concordato preventivo per Dps Group, all'interno del quale nel frattempo sono rientrati tutti i negozi precedentemente passati a Vertex".

Come se non bastasse, i lavoratori hanno ricevuto la comunicazione che riceveranno solo il 20% del loro stipendio. Ora, secondo il sindacato, a rischio sono "tutti i lavoratori del Gruppo".