Dal Rapporto di monitoraggio sull’Isee 2016, curato dal ministero del Lavoro, emerge che al 31 dicembre 2016 le Dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu) presentate sono state 5,6 milioni, quasi un milione in più (+19,7 per cento) rispetto al 2015, anno di introduzione del nuovo Isee. Viceversa, se si guarda al numero degli individui nei nuclei familiari distinti che hanno presentato la Dsu, la crescita è sensibilmente inferiore: poco più di 4,5 milioni di nuclei, 250 mila in più che nel 2015 (+5,7).

La spiegazione della differenza dei due fattori di crescita è dovuta essenzialmente al fenomeno delle Dsu replicate, stimate per il 2016 in oltre 1 milione. Si tratta, con tendenza analoga a quella avviatasi a ottobre 2015, di Dsu presentate, oltre alla prima, “a correzione” di eventuali omissioni da parte del dichiarante di alcune componenti il patrimonio mobiliare, poiché, in moltissimi casi, la reiterazione è espressamente richiesta dagli enti erogatori, anche se non prevista dalla normativa vigente. Difatti, in circa i due terzi dei casi assistiamo per le nuove Dsu, cosiddette “replicate”, l’aumento proprio del patrimonio mobiliare. Sempre in merito al patrimonio mobiliare è interessante rilevare che, selezionando le famiglie con Isee prima e dopo la riforma, emerge che il valore del patrimonio mobiliare dichiarato è più che duplicato, passando da una media di 6.700 euro a oltre 16 mila. In grande calo anche le dichiarazioni a patrimonio nullo, dal 70 per cento a una quota inferiore al 6.

Relativamente ai flussi delle Dsu si conferma che i Centri di assistenza fiscale (Caf) continuano a rappresentare il canale quasi totalitario, seppur non esclusivo, di presentazione della dichiarazione Isee, confermando di fatto la stessa quota del 2015, che si è attestata al 97 per cento del totale. Si conferma, inoltre, una costante diminuzione del numero di Dsu presentate direttamente presso l’ente erogatore, che da circa 30 mila passano a poco più di 20 mila, attestando la media allo 0,5 per cento del totale.

L’ultimo canale di presentazione della Dsu è quello riservato al cittadino, che utilizzando il proprio pin personale, e assistito dalla procedura Inps, può presentare on-line la propria dichiarazione. I nuclei che hanno utilizzato questa modalità sono stati circa 90 mila nel 2015, per passare a circa 110 mila nel 2016, assestando la quota intorno al 2,5 per cento del totale delle Dichiarazioni. Percentuale di fatto alquanto marginale, che probabilmente solo con l’introduzione dell’Isee precompilato si può pensare di incrementare.

Va perciò prestata molta attenzione, da parte delle istituzioni e dell'opinione pubblica, al ruolo dei Centri di assistenza fiscale nell'utilizzo e nella diffusione dello strumento, a partire dalla fase delicata delle prossime settimane in cui Inps e Consulta nazionale dei Caf dovranno trovare un'intesa sul rinnovo della convenzione, scaduta lo scorso 31 dicembre.