“Solo ieri avevamo letto con sgomento e preoccupazione i dati riportati dal quotidiano La Stampa e relativi all'incidenza, troppo bassa, con le quali le donne denunciano abusi e violenza. E oggi ci ritroviamo a dover salutare ancora una nuova vittima” è il commento della Cgil Campania alla notizia della morte di Nunzia Maiorano, donna di 41 anni morta per mano del marito a Cava de’ Tirreni, nel salernitano. “Siamo di fronte a un fenomeno troppo vasto; ad una strage che appare senza fine: il pericolo è nella quotidianità di tante, troppe donne che devono farsi forza, uscire allo scoperto e sapere che hanno una rete pronta a supportarle e proteggerle dalla violenza contro cui si stanno ribellando e di cui hanno diritto a liberarsi” continua la Cgil Campania.

“Non possiamo però non rilevare che – sottolinea l’organizzazione sindacale – alcune sentenze come quella di Vicenza (ma non solo) non aiutano le donne a farsi aventi, vanificando gli sforzi dei tanti che sono impegnati nel contrasto alla violenza e alla disparità di genere. È troppo immaturo esprimere giudizi sulla dinamica dell’omicidio che però appare come il fatale esito di una lite familiare. Allo sconforto per la vittima si associa quello per la sorte dei piccoli, oramai orfani della madre e con un padre attualmente ricoverato in gravi condizioni in ospedale". 

"Chiediamo che quei bambini non siano lasciati soli dalle istituzioni, che gli sia garantita la possibilità di vivere dignitosamente e che gli sia dato tutto il conforto e il supporto necessario ad elaborare e superare un dramma che di certo segnerà per sempre le loro vite e, nonostante tutto andare avanti. Chiediamo – conclude la Cgil - a tutte le forze politiche, istituzionali, associative, culturali di non cedere di un passo e di rafforzare con azioni sempre più serie e concrete l’impegno contro la violenza sulle donne. Siamo in prima linea nel contrasto ad un fenomeno ancora troppo diffuso e nell'aiutare le donne a uscire dal silenzio ”.