Fronte sindacale compatto nella vertenza che coinvolge i 600 mila addetti delle imprese di pulizia, servizi integrati e multiservizi, prevalentemente in regime di appalto, in attesa del rinnovo del contratto nazionale scaduto il 30 aprile 2013. Oltre 400 delegati chiamati oggi (giovedì 18 gennaio) a Roma per l'Attivo unitario indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, hanno dato mandato alle segreterie nazionali di "organizzare la mobilitazione del comparto dei servizi privati in appalto, particolarmente esposto alle logiche del massimo ribasso e al dumping contrattuale, con le inevitabili ripercussioni sui livelli occupazionali e retributivi, nonché sulla drastica riduzione dell’orario di lavoro".

Nell'Attivo, inoltre, è stato anche deciso "l'avvio di una campagna informativa attraverso la convocazione di assemblee in tutti i luoghi di lavoro, allo scopo di denunciare lo stallo in cui versa la vertenza". L'assise, infine, ha dato mandato alle segretarie nazionali "di predisporre l'indizione di tutte le iniziative sindacali utili a sbloccare la trattativa, finanche alla proclamazione dello sciopero nazionale".

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti rivendicano il rinnovo della contrattazione nazionale a quasi cinque anni dalla scadenza, in un settore, quello dei servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi, che vive una fase di sviluppo costante, con un fatturato pari a circa 135 miliardi di euro annui (secondo i più recenti dati di un'associazione imprenditoriale del comparto). È opinione unanime dei rappresentanti sindacali dei lavoratori che sia "necessario imprimere una svolta al negoziato, in stallo da diversi mesi, volto al rinnovo di un contratto collettivo nazionale e alla riqualificazione professionale dell’intero comparto delle imprese di pulizia, servizi integrati/multiservizi".

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti considerano "diritto inalienabile dei lavoratori il rinnovo di un contratto collettivo nazionale che affronti i temi già ampiamente discussi e approfonditi nel corso delle trattative", rispetto ai quali i sindacati hanno elaborato "articolate proposte sul cambio di appalto e/o affidamento di servizio, nonché sui contenuti della contrattazione di secondo livello e l'importante tema della salute e sicurezza".

Le trattative con le associazioni imprenditoriali (Anip Confindustria, Legacoop Servizi, Federlavoro e Servizi Confcooperative, Unionservizi Confapi e Agci) sono in stallo da diversi mesi, e nell’anno appena trascorso hanno registrato distanze molto significative. I sindacati considerano “inaccettabili” le proposte avanzate al tavolo di confronto sul salario e sul trattamento economico della malattia: riguardo quest’ultimo punto, Filcams, Fisascat e Uiltrasporti rilevano “il peggioramento dell’istituto contrattuale sia in termini di riduzione del periodo di comporto sia con la penalizzazione del pagamento dei primi tre giorni di malattia”.

Altrettanto inaccettabile è la proposta datoriale “sul cambio di appalto, con la definizione del concetto di discontinuità per evitare l’applicazione dell’articolo 2112 del Codice civile e il trasferimento del personale nella successione e/o sostituzione tra imprese appartenenti alla stessa Ati (o Rti, Consorzio, subappaltatori), senza prevedere la disapplicazione del contratto a tutele crescenti, come invece concordato in precedenza”. Ultimo tema controverso è quello relativo alle condizioni di lavoro per i nuovi assunti, con i sindacati che rigettano la proposta della controparte del “mantenimento al primo livello per un tempo superiore a quello attualmente previsto e la riduzione dei giorni di ferie”.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti non intendono quindi accettare che il rinnovo di un contratto nazionale, scaduto ormai da quasi cinque anni, sia sottoposto a “pregiudiziali che attaccano i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, in un settore dove le logiche del massimo ribasso e del dumping contrattuale sono purtroppo realtà quotidiane, con inevitabili ripercussioni sul taglio dell’orario di lavoro e delle retribuzioni”.

(aggiornato alle ore 14.55)