Soddisfazione di Cgil e Slc Puglia del risultato "a cui si è giunti oggi anche grazie alla mobilitazione della nostra organizzazione, con la soppressione della norma introdotta in legge di Bilancio con cui si liberalizzava la possibilità di delocalizzare per le aziende di call center in house, contravvenendo agli obblighi di legge previsti dal 24 bis con cui si determinava l’obbligo di comunicazione alle Istituzioni e di richiesta al cliente di scegliere se far gestire la telefonata in Italia o all’estero. Una norma di civiltà che aveva contribuito a fermare la corsa all’estero delle aziende da un lato e di rispettare la privacy di cittadini e consumatori dall’altro rispetto all’utilizzo dei dati personali".

La norma introdotta nelle scorse settimane, con l’emendamento 89.0.100, ha messo a rischio tutto questo, rischiando di compromettere le migliaia di posti di lavoro nei call center ed aziende di Telecomunicazioni presenti in Puglia. Come Cgil e Slc, "dal primo momento, abbiamo ritenuto inaccettabile questo perché davvero sarebbe stato un atto senza senso e non interpretabile se non nella logica delle concessioni alle lobbies di questo Paese. In maniera forte ed assumendoci le nostre responsabilità abbiamo preso una posizione forte e chiara, chiedendo alla politica di scegliere tra i compromessi con i potenti e gli interessi dei cittadini, esercitando pressioni su tutti i gruppi parlamentari affinché prendessero posizione".

"Hanno sostenuto la nostra battaglia i parlamentari del Pd da Ginefra, Boccia, Miccoli, Vico, Albanella e Damiano, quelli del movimento Mdp e Liberi e Uguali: oggi quella modifica alla norma è stata stralciata con il voto all’emendamento soppressivo ; si mantiene in vita il 24 bis con tutti i suoi obblighi e tutele. È un buon esempio di buona politica che guarda agli interessi delle persone, quindi non possiamo che ringraziare chi ci ha voluto accogliere le nostre istanze. La rappresentanza politica, oggi, ha ottenuto un grandissimo risultato, vero e reale, negli interessi delle persone: chi ancora continua ad incentivare la disintermediazione e l’inutilità del sindacato faccia i conti con quanto accaduto", conclude la nota.