Dal 14 dicembre, a Palermo, riprende la mobilitazione dei co.co.co. delle segreterie scolastiche. Dopo il sit-in davanti alla sede dell'ufficio scolastico regionale, il personale che chiede la stabilizzazione del posto di lavoro, con 20 anni di precariato alle spalle, ha deciso di non fermarsi e di tornare a invadere le piazze. Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp hanno stabilito un calendario di iniziative di protesta. Domani, attivo unitario presso la sede della Cgil Sicilia, in via Bernabei, 25, dalle 9 alle 13. Venerdì 15 dicembre, presidio stesso orario davanti alla Prefettura. Lunedì 18 dicembre, presidio davanti all'Assemblea regionale siciliana, dalle ore 9 alle 13 e martedì 19 dicembre, sempre nella stessa fascia oraria, presidio sotto la sede della presidenza della Regione siciliana.

Palermo, con i suoi 200 precari amministrativi, tecnici e ausiliari, su un totale di 750 in tutta Italia, rappresenta la piazza più calda della protesta, che resterà accesa a sostegno della vertenza in vista del voto in aula, il 19 dicembre, della legge di Bilancio. “Siamo legittimamente e fortemente preoccupati per il futuro occupazionale di questi lavoratori: dopo oltre 20 anni, non sono stati garantiti gli impegni presi dal Miur e non è stata individuata ancora una soluzione – dicono Andrea Gattuso, Francesco Amato e Danilo Borrelli, segretari di Nidil, Felsa e Uiltemp Palermo –. Noi non ci fermiamo e scendiamo in piazza per chiedere la stabilizzazione del personale precario. Visto il quadro normativo, che pone dal 1° gennaio il divieto alle pubbliche amministrazione di stipulare e rinnovare contratti di collaborazione coordinata e continuativa, e preso atto dell’iter parlamentare che, ad oggi, disattende gli impegni presi dal Miur per la stabilizzazione del personale, abbiamo deciso d'indire un nuovo percorso di mobilitazione che accompagnerà l'iter della legge di Bilancio”.

Le tre sigle confederali hanno inviato oggi una lettera in cui annunciano il nuovo programma di mobilitazione al prefetto, all'Usr Sicilia, ai dirigenti delle istituzioni scolastiche, a tutti i lavoratori cococo, al presidente della Regione e ai capigruppo dell'Ars.