“Chiamarlo un atto vergognoso sarebbe poco. L’esposizione della bandiera neonazista dentro la caserma Baldissera dei carabinieri di Firenze è intollerabile”. Lo affermano in una nota Anpi, Arci e Cgil di Firenze commentando quanto avvenuto nel capoluogo toscano. “Non è solo uno sfregio a uno dei simboli della sicurezza della nostra comunità, l’Arma dei Carabinieri. Ma è anche e soprattutto – aggiungono – un colpo al cuore dei valori sui quali si fonda la Repubblica italiana. Parliamo dei valori della Resistenza. Parliamo di tutti quegli uomini e quelle donne che durante la seconda guerra mondiale lottarono per liberare il nostro Paese dalla violenza del nazifascismo. Per dare al nostro Paese le fondamenta su cui costruire la Repubblica”.

“L’Arma dei Carabinieri – scrivono le tre organizzazioni – ha dato molto alla storia d’Italia e in particolare alla storia della Resistenza. Come non ricordare i tre martiri di Fiesole – Alberto La Rocca, Vittorio Marandola e Fulvio Sbarretti – che il 12 agosto del 1944 si consegnarono alle truppe tedesche per salvare dieci ostaggi e subito dopo furono fucilati. Come non ricordare il contributo dato alla Liberazione di Firenze dall’Arma dei Carabinieri. È per questo che lo sgomento di fronte a un episodio del genere è più forte”. In un periodo, poi, “in cui nella nostra città e in tutta la Toscana l’estrema destra si sta ritagliando spazi sempre più ampi, nell’indifferenza delle istituzioni. Quanto dovremo aspettare perché ci si renda conto che l’avanzata del neofascismo anche qui, in una delle città simbolo della Resistenza, della cultura del rispetto e dell’apertura al mondo, sta assumendo dimensioni oltremodo preoccupanti e non può più esser vista come fenomeno marginale, ma combattuta con fermezza?”.

“Ecco perché – concludono Cgil, Arci e Anpi – dobbiamo interrogarci non solo su chi ha esposto quella bandiera, ma anche su chi, prima che divenisse di dominio pubblico, ha visto e ha taciuto, ha visto e ha lasciato correre. Deve essere fugata ogni ombra in questa faccenda. Chiederemo al più presto un incontro al Prefetto di Firenze, Alessio Giuffrida, perché è intollerabile che i membri delle forze dell’ordine non siano pienamente aderenti ai principi e ai valori di quella Costituzione su cui giurano”.