Lo scorso 26 ottobre la Flai Cgil Bat ha inviato al sindaco di Canosa di Puglia, Roberto Morra, una lettera con la richiesta di “aprire un confronto tra sindacati e aziende agricole e ortofrutticole del territorio al fine di costruire un confronto di cui il primo cittadino avrebbe potuto, e dovuto, farsi promotore istituzionale. Una istanza che Morra ha completamente ignorato visto che a due settimane dall’invio quella missiva è rimasta lettera morta, non è infatti seguita alcuna risposta alla sollecitazione sindacale emersa da un’assemblea con i lavoratori agricoli e ortofrutticoli”. È quanto denuncia la stessa Flai di Barletta, Andria e Trani in una nota.

“Alcuni giorni prima, il 25 ottobre – ricorda il segretario generale della Flai Cgil Bat, Gaetano Riglietti – abbiamo incontrato nella Camera del lavoro di Canosa numerosi lavoratori del settore che ci hanno raccontato del disagio che sono costretti a subire sul piano normativo ed economico da parte delle aziende, beneficiarie tra l’altro di finanziamenti pubblici e fiscalizzazione degli oneri sociali. Parliamo di salari fermi da oltre dieci anni e che, di conseguenza, risultano inferiori a quelli contrattuali. Abbiamo registrato un diffuso dissenso e malessere sociale che iniziano a manifestarsi tra i lavoratori e per questo abbiamo messo al corrente il Sindaco della situazione e sottolineato il fatto che è urgente definire un percorso risolutivo alla questione ma siamo stati completamente ignorati”.

“A seguito della insensibilità del primo cittadino – prosegue Riglietti – a giorni provvederemo a convocare le aziende agricole-ortofrutticole più rappresentative del territorio, per ricercare soluzioni utili per una maggiore trasparenza e legalità in questo settore. Non è più ammissibile – commenta – che le aziende decidano unilateralmente il salario non contrattuale da corrispondere ai lavoratori dipendenti e che lo stesso è ormai fermo da più di dieci anni con ripercussioni negative ai lavoratori e alle loro famiglie.

Tali atteggiamenti, non aprono alle corrette relazioni sindacali ma lasciano intendere la logica di un grado pervasivo di illegalità diffusa e che quindi riteniamo di non poter accettare passivamente tale volontà”.

“Il fatto che Morra non risponda alla nostra richiesta – concludono dalla segreteria della Flai Cgil Bat – fa emergere non solo una lontananza verso i temi che riguardano la precarietà che vivono migliaia di lavoratori e lavoratrici agricoli/e, vittime di violazioni contrattuali e di fenomeni di forte illegalità, fatta di lavoro nero e interposizione illecita di manodopera, ma anche di una irresponsabilità circa il clima di tensione sociale che può alimentarsi sul territorio canosino e di una disattenzione verso il disagio e un insensibilità delle pesanti condizioni di lavoro dei soggetti più deboli del mercato del lavoro e della società”.