Due giorni di sciopero (30-31 ottobre) per i lavoratori del trasporto merci e della logistica di tutta Italia per chiedere il rinnovo del proprio contratto nazionale. Il settore conta circa 900 mila lavoratori, di cui 400 mila in Lombardia. La regione rappresenta circa il 30 per cento dell’intero fatturato nazionale, pari a 12 miliardi di euro. “I lavoratori – spiega un comunicato della Filt Cgil Lombardia –  chiedono la firma del ccnl dopo circa due anni in cui le aziende hanno cercato di riportare le lancette indietro di 15 anni e rompere il contratto nazionale unico, tornando a diversi contratti nazionali (come autotrasporto, cooperazione, corrieri), indebolendo le condizioni di lavoro e con il rischio di non avere uno strumento unico di regolamentazione della produzione”.

Per la Filt lombarda occorre, anzitutto, dare “dignità nel contratto nazionale ai driver, ossia i lavoratori che attraverso i furgoni consegnano nelle case i prodotti acquistati telematicamente, e ai rider, i lavoratori della consegna a domicilio con bicicletta. Chiediamo una revisione completa della declaratoria delle mansioni contrattuali, affinché queste due nuove figure possano trovare cittadinanza nel contratto nazionale e il giusto riconoscimento della propria professione”.

Seconda rivendicazione è quella di una “normativa contrattale chiara per facilitare le reinternalizzazione di tutte quelle lavorazioni che nel corso degli anni le aziende hanno appaltato e subappaltato, perdendo il controllo dei processi di lavorazione e peggiorando le condizioni del servizio ai clienti e le condizioni dei lavoratori. Lunghe catene di appalti e subappalti in cui si annidano i peggiori fenomeni d’illegalità del settore”. La Filt, infine, sollecita il “giusto riconoscimento economico di tutte le professionalità del settore che hanno consentito in questi anni alle aziende di attraversare la crisi economica e di produrre utili.

Sono numerosi i presìdi organizzati in Lombardia. Martedì 31 ottobre si svolge un sit-in davanti alla Prefettura di Milano, a partire dalle ore 9,30, per dire “al governo che quanto sta succedendo in un settore strategico del Paese non può essere consegnato alla zona d’ombra della disattenzione delle istituzioni come avvenuto in questi anni”. Lunedì 30 ottobre si tengono presìdi alla Dhl di Francolino di Carpiano (Milano), alla Gls di Sesto Ulteriano (Milano), alla Ups di Milano, alla Amazon di Origgio (Varese), alla Tnt di Peschiera Borromeo (Milano), alla Brt di Albairate (Milano), alla Dhl di Rovellasca (Como), alla Ups di Lurago (Como), alla Sda di Fenegro (Como), alla Città del Libro di Ceva (Pavia), alla Bartolini di Landriano (Pavia).