"I grandi incendi di questi giorni, che stanno flagellando migliaia di ettari di boschi della nostra regione - soprattutto in Val di Susa, ma anche in Val Chiusella, Cuneese e Biellese - sono una conseguenza annunciata della pessima riforma Renzi-Madia, che ha previsto incautamente la soppressione del Corpo forestale dello Stato. Quest'ultimo, da quando è stato soppresso e assorbito nell’Arma dei Carabinieri, la competenza per lo spegnimento degli incendi boschivi è di esclusivo appannaggio dei Vigili del Fuoco, già pesantemente sotto organico e non preparati a intervenire con squadre a terra nei nostri boschi o in ambienti rurali e montani". Così la Fp Cgil Piemonte in una nota.

“Solo in Piemonte – conferma la responsabile regionale Fp Cgil, Mara Politi –, la macchina dell’antincendio è costretta a fare a meno dei 350 forestali che fino al 31 dicembre dello scorso anno garantivano un efficace controllo del territorio e una pronta azione di contrasto agli incendi boschivi, grazie al personale preparato e specializzato, profondo conoscitore delle nostre valli e dei nostri boschi. In tutta Italia, circa 7.000 forestali non devono più essere impiegati nello spegnimento degli incendi, poiché in gran parte diventati - loro malgrado - Carabinieri".

“Hanno pienamente ragione i vertici regionali del Corpo volontari antincendi boschivi del Piemonte – prosegue la sindacalista –, che prestano un’opera encomiabile sul territorio, quando lamentano l’assenza di una professionalità specializzata a fronteggiare le emergenze incendi, proprio perché oggi manca quel personale che garantiva sia la conoscenza del territorio sia le tecniche d'intervento, che non si limitavano allo spegnimento dei roghi attivi”. Il risultato dell'infausta decisione è di aver appiattito tutto, tornando indietro di 40 anni. La Fp Cgil Piemonte si appella alla Regione Piemonte, in qualità di titolare della materia, affinché intervenga per fermare questo scempio ambientale, proponendo modifiche all'attuale normativa.