“Fare un concordato preventivo nelle condizioni date è un salto nel buio, sia perché al momento non c'è un progetto industriale serio per Atac, sia perché manca un'idea di quel che si vuol fare della società”. A dirlo è il segretario generale della Filt Cgil Roma e Lazio Eugenio Stanziale, sottolineando che la proposta ventilata dall’amministrazione comunale è una “soluzione ragionieristica per ridurre i costi, che porta con sé anche il rischio che il giudice possa non riconoscere la procedura, optando invece per il fallimento”.

Il concordato, continua Stanziale, comporterebbe “un prezzo che pagherebbero anche i lavoratori. L'ipotesi di non riconoscimento degli accordi di secondo livello, con conseguente diminuzione degli stipendi, è inaccettabile”. Per il segretario generale della Filt Cgil Roma e Lazio “si tratta di una sorta di commissariamento aziendale. Ma certe operazioni vanno fatte in maniera condivisa per evitare conseguenze negative. Con Cisl e Uil già dagli inizi di agosto abbiamo più volte chiesto un incontro sia alla governance aziendale sia al Comune di Roma, una richiesta che finora è rimasta insoddisfatta. Certo è che non subiremo passivamente quel che viene, siamo pronti a far sentire la nostra voce”.