"Siamo in attesa che il ministro Andrea Orlando onori l'impegno assunto": è quanto affermano, in una nota, le responsabili alle pari opportunità di Cgil, Cisl e Uil della Campania, a poche ore dall'entrata in vigore della legge di riforma del sistema penale e, in particolare, dell'introduzione dell'articolo 162 ter sull'estinzione, a seguito di condotte riparatorie, dei reati a querela remissibile".

"Tra questi – sottolineano Ileana Remini, segretaria regionale Cgil Campania, Anna Letizia, delegata alle pari opportunità Cisl Campania e Vera Buonomo, responsabile pari opportunità e politiche di genere Uil Campania –, sono comprese anche le forme considerate meno gravi di stalking, reati che potranno, d'ora in avanti, essere estinti tramite un risarcimento e senza il consenso delle vittime. Ferma restando l'assoluta aleatorietà della definizione di reato meno grave applicato allo stalking, che com'è noto è un fenomeno che si manifesta in modo progressivo, contestiamo l'impossibilità per la persona offesa di intervenire contro l'estinzione, attraverso una sanzione riparatoria, del reato. E contestiamo altresì la mancata risposta da parte del Ministro della Giustizia che in più occasioni aveva dichiarato il proprio impegno a valutare attentamente le possibili incongruenze ravvisate in primo luogo dalle organizzazioni sindacali".

"Sono oltre tre milioni – ricordano Cgil, Cisl e Uil – le donne che in Italia hanno subito un atto di stalking. Per la metà di esse, l'autore si è rivelato l'ex partner. Si tratta di un fenomeno che non riguarda esclusivamente il mondo femminile e che in ogni caso si manifesta in principio come effetto di episodi apparentemente innocui, come la ricerca, via via sempre più insistente, di parlare con la vittima, di entrarvi in contatto inviando messaggi o regali, che poi finiscono per tradursi in minacce e talvolta violenze fisiche. Eventi che troppo spesso vengono sottovalutati, in primo luogo dalle persone lese, che solo nel 15% dei casi si rivolgono alle forze dell'ordine e che però sempre generano un forte condizionamento della vittima, soggetta a ansia, timore, paura per sé e i propri cari. Ora, si rischia di favorire la mancata denuncia, con effetti serissimi sulla sua diffusione".

"Così come sta avvenendo già in molte altre regioni – concludono Remini, Letizia e Buonomo –, metteremo in campo tutte le azioni utili a giungere nel più breve tempo possibile alle necessarie modifiche di una norma che tende a ledere il diritto alla sicurezza e alla serenità di tantissime vittime di stalking. Chiediamo alle istituzioni, alle associazioni e reti di farsi partecipi alle iniziative che faremo e all'Osservatorio regionale sulle violenze di genere di rendere pubblici i dati relativi al fenomeno in Campania".