È stato sottoscritto dalla giunta Emilia Romagna e dai sindacati del pubblico impiego un importante accordo per superare il precariato. L'intesa è frutto di una richiesta unitaria, avanzata all'amministrazione da parte di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, che aveva lo scopo di rafforzare la posizione dei tanti lavoratori precari che prestano servizio alla Regione.

"Il contenuto dell'accordo è sicuramente positivo, in quanto definisce un percorso pluriennale, con dei passaggi puntuali, per l'applicazione della legge Madia (dlgs 75/2017), che consente la stabilizzazione del rapporto di lavoro in presenza di determinati requisiti. In prima applicazione, riguarda una platea di 130 collaboratori, dei quali a una cinquantina si potrà applicare una 'stabilizzazione diretta', mentre per un’ottantina sarà possibile procedere con la stabilizzazione mediante concorsi riservati, così come appunto previsto dalla legge Madia", dichiarano le categorie dei pubblici.

Risultato altrettanto importante l'aver ottenuto che si terranno anche selezioni interne (passaggi tra le aree) per valorizzare le professionalità già in forza in Regione, comprendendo anche i lavoratori provenienti dalle Province, possibilità sempre prevista dal decreto Madia, e che le organizzazioni sindacali hanno fortemente voluto a modifica della legge Brunetta.

"Tale accordo fornisce non solo una prima risposta ai lavoratori precari, al personale interno alla Regione, ma anche ai tanti altri lavoratori precari assunti con tipologie contrattuali diverse dal rapporto a tempo determinato o che non sono direttamente alle dipendenze della Regione (ad esempio, lavoratori assunti dalla struttura commissariale istituita per l’emergenza legata al terremoto, oppure per la gestione dei fondi europei). Per tutti costoro abbiamo sottoscritto l'impegno a mettere in atto tutte le azioni possibili volte alla loro stabilizzazione", affermano Mauro Puglia, Roberto Pezzani e Gerry Ferrara, rispetivamente segreteri generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl regionali.

"Un accordo importante, frutto dell’impegno di chi rappresenta la necessità di ottenere il giusto riconoscimento e la necessaria valorizzazione delle professionalità che ogni giorno garantiscono il servizio pubblico, e che, così facendo, ha a cuore anche, e soprattutto, il buon funzionamento della pubblica amministrazione nella nostra Regione", chiudono i sindacati.