"A 37 anni dalla strage fascista alla stazione di Bologna noi non dimentichiamo!". Con questo slogan Cgil, Cisl e Uil di Bologna hanno chiamato in piazza oggi, 2 agosto, le lavoratrici, i lavoratori, le pensionate e i pensionati, l’intera comunità cittadina, per stringersi ancora una volta attorno alle famiglie delle vittime e a partecipare alla manifestazione commemorativa della strage del 2 agosto 1980, "per testimoniare ancora una volta l’impegno, la volontà e la forza della memoria di tutti per la verità e la giustizia".

Dopo il concentramento dei manifestanti in piazza Nettuno, alle ore 10.10 è iniziata la manifestazione in piazza Medaglie d'Oro.È previsto l'intervento del Presidente dell'Associazione Familiari Vittime della Strage alla Stazione di Bologna, Paolo Bolognesi. Seguirà un minuto di silenzio in memoria delle vittime e l'intervento del Sindaco di Bologna Virginio Merola. Per l'occasione le sedi Cgil del territorio saranno chiuse, per favorire la partecipazione alla manifestazione.

"Sono passati trentasette anni dal momento in cui, alla stazione centrale di Bologna, un'esplosione dilaniò il cuore del Paese. Persero la vita ottantacinque persone e i feriti furono più di duecento, ma quel giorno i segni indelebili del vile attacco terroristico riguardarono l'intera nazione, che aspetta ancora sia fatta luce su quella ferita". È quanto afferma la Cgil in una nota. "Dopo decenni di indagini, depistaggi, interrogativi irrisolti – prosegue – siamo ancora in attesa di sapere la verità e di conoscere i responsabili che si celano dietro quella strage".

Nella nota si annuncia che "anche quest'anno la Cgil partecipa alla commemorazione in ricordo delle vittime, rinnovando il proprio impegno contro il terrorismo e la violenza e affermando i valori della democrazia e della libertà come assi portanti della nostra società". "Con i familiari delle vittime continueremo a chiedere verità e giustizia e – conclude il sindacato di Corso d'Italia – ci opporremo al tentativo di chiudere una vicenda giudiziaria che merita ancora troppe risposte".