"Ci risiamo, un nuovo stop al percorso di gara per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale su gomma in Friuli Venezia Giulia. Le riforme importanti in questo paese sembra non possano trovare alcun approdo positivo; quella del settore del Tpl regionale ha preso il via negli anni ’90 con le tappe più significative nel 2007, con l’approvazione della legge 23 che lo ha regolamentato, nel 2013 con l’approvazione del nuovo piano regionale del trasporto pubblico locale (Prtl) e la gara indetta nel 2014". Così il segretario regionale Filt Fvg, Valentino Lorelli.

"Un percorso complicato, segnato da un confronto serrato, ma che, con la condivisione delle parti sociali, ha determinato un livello del servizio davvero apprezzabile sia per quantità che per qualità. La sentenza del Tar, anche se ha confermato la legittimità del bando di gara (compreso il protocollo d’intesa sottoscritto da sindacati e giunta regionale, che stabilisce le tutele dei lavoratori in caso di cambio azienda), come minimo determinerà un ulteriore rinvio della sottoscrizione del contratto di servizio e del subentro", rileva il sindacalista.

"Senza voler entrare nel merito della sentenza, non si può non evidenziare che oggettivamente si crea una situazione di stallo dannoso  per le aziende, per il servizio e per i lavoratori che dall’inizio del procedimento della gara hanno la contrattazione di secondo livello  sostanzialmente bloccata. L’incertezza anche in questo settore è uno dei fattori più negativi, che si riflette sugli investimenti, fondamentali per il mantenimento di standard elevati di qualità da fornire ai cittadini, ma anche sulla tranquillità dei lavoratori addetti", aggiunge il dirigente sindacale.

"Sindacato e lavoratori sono parti fondamentali di quel patto che negli anni si è consolidato e ha consentito di realizzare un sistema di tpl tra i migliori d’Italia, che va ulteriormente potenziato per dare risposte alla crescente domanda di mobilità, soprattutto da parte delle fasce più deboli della società e quelle parti di territorio più disagiato. Chi deve decidere faccia in fretta e scelga il percorso migliore che porta al subentro definitivo, a tutela di un servizio fondamentale per la collettività, della capacità industriale delle aziende, salvaguardando i diritti dei lavoratori", conclude l'esponente Cgil.