“Istituire subito la cabina di regia regionale prevista dalla legge contro il caporalato, per restituire dignità al lavoro bracciantile”. Lo chiedono all’Inps Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil regionali che annunciano anche di avere già formalizzato all’assessorato regionale al lavoro la richiesta di “istituire presso i centri per l’impiego le liste di prenotazione dei lavoratori agricoli, per avere un luogo pubblico per l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro”.

“Attraverso  strumenti come la cabina di regia - scrivono in una nota i segretari dei tre sindacati Alfio Mannino, Calogero Cipriano e Nino Marino - e un nuovo mercato del lavoro possiamo puntare a contrastare con efficacia lavoro nero e sfruttamento, fenomeni  ancora diffusi, che continuano ad emergere con forza anche dalle innumerevoli inchieste giudiziarie aperte in tutta la regione”. 

La legge 199/2016, ha riformato il 603 bis del codice penale con l'introduzione degli indici di congruità, rilevano Flai, Fai e Uila, “consentendo  agli inquirenti di individuare in maniera più facile gli elementi di reato”. Dalle inchieste emergono orari di lavoro fino a 12 ore giornaliere con paghe di appena 25 euro, prestazioni completamente in nero. “l’Illegalità nel lavoro - osservano i sindacati - non consente peraltro all’apparato produttivo agricolo di fare il salto di qualità, perché non può esserci prodotto di qualità senza lavoro di qualità”.

La Cabina di regia, che sovraintende alla Rete del lavoro agricolo di qualità ed è presieduta da un rappresentante dell'Inps, deve essere costituita da rappresentanti di assessorato al lavoro, assessorato agricoltura, confederazione generale dell'agricoltura, confederazione nazionale coltivatori diretti, confederazione italiana agricoltori e di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil.

A essa sono affidati anche compiti di monitoraggio, su base trimestrale, dell'andamento del mercato del lavoro agricolo e di promozione di iniziative in materia di politiche attive del lavoro, di contrasto al lavoro sommerso e all'evasione contributiva, di organizzazione e gestione dei flussi di manodopera stagionale, di assistenza dei lavoratori stranieri immigrati. La Cabina può, inoltre, stipulare convenzioni con enti bilaterali, agenzie di trasporto ed altri soggetti per fornire strumenti per migliorare la qualità di lavoro e di vita dei braccianti agricoli.

“Si tratta dunque - concludono Flai, Fai e Uil - di uno strumento di fondamentale importanza per colpire alla radice il fenomeno dello sfruttamento in un settore che può dare un contributo decisivo al rilancio economico e sociale della nostra isola”.