"Siamo molto preoccupati per quello che sta avvenendo in Atac negli ultimi mesi e che sta producendo una totale paralisi dell’azienda. Denunciamo lo scarso livello di qualità e sicurezza sia relativo alle condizioni di lavoro del personale che agli aspetti operativi e manutentivi, la mancanza di un parco rotabile degno della Capitale d’Italia e la presenza di infrastrutture fatiscenti che necessiterebbero di investimenti urgenti e ingenti". Così, in una nota, la Filt Cgil di Roma e del Lazio.

"L’adesione agli scioperi di questi ultimi mesi, seppure fondata su motivazioni che non hanno nulla a che vedere con Atac in quanto azienda - continua la nota - evidenzia un malessere generale della categoria dovuta anche a un'assenza di risposte da parte della proprietà e del management. Da tempo diciamo che Atac non risponde più alla sua missione originaria: quella di rendere un servizio pubblico efficiente alla comunità. Il vero danno di questa situazione lo pagano i lavoratori e la collettività. Questa negligenza e trascuratezza rendono sempre più difficile una soluzione di rilancio pubblico dell’azienda. Tanti rimangono in silenzio, rendendosi così strumento di questo disegno che vuole portare l’azienda verso il commissariamento".

"Noi pensiamo responsabilmente e coerentemente che ci siano le condizioni affinché Atac possa essere rilanciata rimanendo patrimonio pubblico", spiega il sindacato.

"L’abbiamo detto e lo ripetiamo: pensiamo prima di tutto al bene comune, mettiamo da parte i piccoli interessi e sollecitiamo il Governo, Comune e Regione a dialogare con le organizzazioni sindacali per trovare un accordo complessivo nella direzione da noi auspicata. E’ evidente che in mancanza di soluzioni concrete, attiveremo ogni forma di lotta nel rispetto della legge", termina la nota.