Giovedì 29 giugno sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori di Nexive di Milano, a sostegno della vertenza aperta con l’azienda dopo l’apertura della procedura di licenziamento per 30 fattorini portalettere. Assieme allo stop si tiene un presidio in via Dogana, davanti alla sede dell’Assessorato al lavoro del Comune di Milano, dal quale Nexive ha ricevuto e riceve diverse commesse. Nexive, filiale italiana di Post Nl (le poste olandesi ex Tnt), è la più grande agenzia di recapito privata che opera su tutto il territorio nazionale sia direttamente sia attraverso una rete di aziende partner in appalto. A Milano, sede del gruppo, occupa oltre 300 dipendenti.

“L’obiettivo dell’azienda – spiega la Slc Cgil Lombardia - è una pura e semplice riduzione dei costi: o i licenziamenti con un’esternalizzazione parziale dell’attività su Milano oppure la riduzione dell’orario, e del salario, del 25 per cento. Un ricatto che i lavoratori non hanno accettato, proclamando lo stato di agitazione e un primo sciopero dell’intera giornata”.

Decisione tanto più incomprensibile, continua il sindacato, considerati “i volumi di posta che ogni giorno viene distribuita in città e dopo che, meno di un anno fa, l’azienda aveva sottoscritto un accordo in cui si impegnava a non licenziare per un triennio”. La risposta dell’azienda all’agitazione sindacale non si è fatta attendere, affidando “una parte dell’attività di consegna della corrispondenza in appalto ad agenzie con lavoratori sottopagati e con ‘contratti’ tra i più disparati, con chiaro intento antisindacale e creando numerosi disservizi per la pessima qualità del servizio”.