Assemblea nazionale quadri e delegati del ministero della Difesa di Cgil e Uil, giovedì 23 febbraio a Roma, al Centro congressi Frentani, a partire dalle ore 10. Al centro dell'iniziativa, il percorso di mobilitazione e lotta in campo, a sostegno delle rivendicazioni dei sindacati “per la salvaguardia e la tutela dell'occupazione e delle condizioni lavorative ed economiche delle migliaia di lavoratrici e lavoratori coinvolti”.

Nel corso dell'assemblea, si affronteranno i temi che interessano circa 27.000 dipendenti del dicastero guidato da Roberta Pinotti. Tra questi, fanno sapere Fp Cgil e Uil Pa, “l'omogenizzazione del trattamento economico con quello del restante pubblico impiego, le progressioni tra le aree funzionali, la tabella di equiparazione tra gradi militari e qualifiche funzionali civili, il conseguimento della quota parte dei risparmi, derivanti dalla riduzione del personale civile, l'avvio della discussione sulla circolare Persociv sui lavori insalubri e polverifici, il tavolo di confronto sul sistema di misurazione e valutazione della performance individuale, l'apertura del confronto sulle modalità di convocazione delle riunioni sindacali territoriali e, infine, la sessione informativa riferita al 'libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa'”. Tema, quest'ultimo, “assurto di recente all'attenzione generale per i contenuti del disegno di legge Pinotti sulla riorganizzazione dei vertici del ministero e la pericolosa concentrazione di potere anche economico che la ministra vuole affidare al Capo di Stato maggiore della difesa”.

Per i confederali, “non è più accettabile lo stato d'immobilismo e il silenzio assordante che continua ormai da troppo tempo a contraddistinguere l'azione politica e l'atteggiamento oltremodo dilatorio dei vertici politici della Difesa verso le istanze avanzate dai lavoratori del ministero, che riguardano le pessime condizioni lavorative e soprattutto la gravissima contrazione economica che si è abbattuta sulla congruità dei loro salari”. Per questi motivi, “in ragione dei ripetuti allarmi lanciati dai sindacati anche in questi ultimi giorni, e malgrado l'amministrazione della difesa nel suo complesso continui a convocare riunioni in maniera provocatoria e irrispettosa dello stato di agitazione nazionale dichiarato da quei sindacati confederali che con il governo, anche nell'accordo dello scorso 30 novembre 2016, hanno concordato sulla necessità di riequilibrare e valorizzare più e meglio il sistema di relazioni sindacali tra le parti”, l'assemblea di giovedì 23 gennaio stabilirà, concludono Fp Cgil e Uil Pa, “in modo chiaro e condiviso il percorso di mobilitazione e di lotta che verrà intrapreso”.