"Torniamo a chiedere un incontro al ministro Lorenzin, sono troppi i nervi scoperti del sistema sanitario e troppi gli elementi fondamentali non ancora chiari riguardanti la programmazione e la gestione futura: dal nodo delle risorse per i Lea al rischio di ulteriori tagli al fondo sanitario nazionale, dall'allarme sulla carenza di personale alle disparità tra le regioni e alle difficoltà a garantire il diritto alla salute e alla cura in tutto il territorio nazionale". Così la segretaria confederale della Cgil, Rossana Dettori, rinnova al governo la richiesta, già avanzata unitariamente, di un confronto.

Nel dettaglio, la dirigente sindacale spiega che "il primo punto da affrontare è quello riguardante le risorse. Abbiamo salutato con favore il decreto sull'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, lanciando però l'allarme sull'insufficienza delle risorse, che rischia di rendere il provvedimento del tutto velleitario e di minarne l'efficacia. Il sottofinanziamento del sistema sanitario - prosegue - mette a repentaglio il diritto alla tutela della salute e alle cure dei cittadini, per questo ci preoccupa la possibilità di ulteriori tagli al Fsn". La preoccupazione che cresce, in vista della manovra correttiva e dopo l'esito dell'ultima conferenza Stato-regioni, in cui le regioni a statuto speciale si sono rifiutate di versare i previsti 422 milioni quale contribuzione alla finanza pubblica, rendendo plausibile una decurtazione del fondo sanitario".  

"Inoltre – continua la dirigente sindacale –, occorre affrontare al più presto la questione riguardante il personale. Secondo i dati della Ragioneria generale dello Stato del conto annuale 2015, negli ultimi sei anni l'organico è diminuito di oltre 40.000 unità. Non è possibile accorgersi di questa carenza solo in occasione di deplorevoli fatti di cronaca; è necessario un confronto con le parti sociali e un intervento serio che ponga rimedio agli effetti del blocco del turn over e dei tagli".

"Per tutti questi motivi, convinti dell'importanza della partecipazione del sindacato e della necessità di aprire un tavolo con chi rappresenta coloro che nella sanità lavorano tutti i giorni per garantire ai cittadini diritti costituzionali e accesso ad adeguate prestazioni. Auspichiamo che alla nostra richiesta d'incontro, già rinnovata più volte, e a quella inviata al dicastero dalle categorie di Cgil, Cisl e Uil, seguano risposte da parte del ministro", conclude la sindacalista.