"È uscito in questi giorni, nei principali comuni delle Marche, un bando pubblico, aperto ai residenti che nel 2016 abitavano un alloggio in affitto con un canone troppo elevato per il proprio reddito. Quest'anno il bando, stante il disinteresse del governo centrale, è stato interamente finanziato dalla Regione con fondi propri per un milione e prevede la possibilità di richiedere un contributo in certa misura proporzionato al reddito del richiedente e all'importo del canone di locazione da corrispondere. È del tutto evidente che si tratta di un provvedimento rivolto a chi si trova ad attraversare una situazione di difficoltà economica e sociale, un tentativo, pur modesto, d'intervenire sulle cause di un fenomeno doloroso in continuo aumento, quello degli sfratti per morosità". È quanto denuncia il Sunia Ancona in una nota. 

"Con tali premesse, è assolutamente incomprensibile e assurda la scelta fatta dal Comune di Ancona (per la prima volta e unico, a quanto ci consta, in tutta la Regione) di pretendere l'apposizione sulla richiesta di contributo (che nel bando è correttamente individuata come 'dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà') di una marca da bollo da 16 euro, in contrasto oltretutto con le disposizioni di legge (art. 37 del Dpr n. 445 del 2000 – Testo unico sulla documentazione amministrativa) che prevedono esplicitamente che 'le dichiarazioni sostitutive sono esenti dall'imposta di bollo'. Ci auguriamo si sia trattato di una clamorosa svista; in caso contrario, sarebbe bene che gli uffici preposti rivedessero le loro scelte per non aggiungere un’ulteriore, inutile vessazione ai problemi di una fascia di popolazione già disagiata", conclude il sindacato inquilini.