“È la prima volta che la Cgil affronta da sola una campagna elettorale, il cui oggetto va ben oltre i confini della nostra rappresentanza. Mai avevamo deciso di essere gli unici protagonisti. Ci giochiamo molto, di questo dobbiamo essere consapevoli e responsabili”. Così il segretario generale della Cgil Lombardia Elena Lattuada ha iniziato il proprio intervento, che ha aperto oggi (mercoledì 18 gennaio) a Milano l’Assemblea generale della Confederazione regionale. “Un progetto – ha continuato – che assieme al Piano del lavoro e alla Carta dei diritti, che resta il nostro faro e il nostro obiettivo prioritario, definisce compiutamente la proposta politica della Cgil, affermando che è a partire dalla centralità dei diritti del singolo che si ricostruisce la coesione sociale”.

La data dei referendum deve essere fissata subito, ha proseguito Lattuada, sia per “permettere a ogni cittadino di informarsi e di partecipare” sia per “rendere esplicito e trasparente il tempo che si ha a disposizione per un’eventuale modifica legislativa che superi i quesiti referendari, modifica che se sarà sostanziale siamo pronti a sostenere”. Il segretario ha poi stigmatizzato “il preoccupante silenzio sul referendum riguardante la responsabilità solidale negli appalti, un silenzio che copre gli interessi economici delle imprese e le inaccettabili condizioni di questi lavoratori”.

Il segretario generale della Cgil Lombardia ha poi chiesto al Parlamento “di avviare subito il dibattito sulla Carta dei diritti”, rimarcando come “votare e vincere i due referendum significa dare forza alla Carta”. In conclusione, Elena Lattuada ha invitato le delegate e i delegati a “parlare, convincere, ascoltare, confrontarsi in tutti i luoghi di lavoro, nelle assemblee con le altre confederazioni, coi pensionati nelle Leghe, nel porta a porta e quando prestiamo servizi di tutela individuale, perché il cambiamento è possibile e noi ora abbiamo la responsabilità di realizzarlo”.