"Ieri la sindaca Raggi ribadisce che Atac resterà pubblica e che nessuno priverà i cittadini romani della loro azienda di trasporto pubblico locale. Oggi la notizia che i vertici, con un atto sottoscritto il 12 dicembre scorso dall'ad Manuel Fantasia, le Rsa dei dirigenti e Federmanager, hanno premiato con due milioni di euro i dirigenti per l’'ottimo' lavoro svolto. Ecco da cosa dipendeva il declino inesorabile della società e un servizio di trasporto pubblico a dir poco vergognoso: dall'insoddisfazione del management aziendale che si è visto negare negli ultimi anni l'adeguamento del contratto base e i premi di produzione. Ma non era un punto d'orgoglio di questa amministrazione segnare un'inversione di tendenza, anche nel governo del Tpl, dimostrando ai cittadini di saper fare di meglio e di più di chi l'ha preceduta?". Così, in una nota, il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Michele Azzola e il segretario generale della Filt Cgil di Roma e del Lazio Eugenio Stanziale.

"Ci risulta davvero difficile – continuano – individuare le priorità di una giunta che sembra gestire una società malata esclusivamente attraverso proclami o blitz tra i lavoratori e confezionando accordi che perpetuano lo sperpero del denaro pubblico, sottraendolo ai progetti concreti di rilancio concordati con le organizzazioni sindacali. Alcune cose devono essere chiarite alla cittadinanza: la cronica mancanza di fondi non permette di pagare i fornitori, pregiudicando la qualità delle manutenzioni che, nonostante gli sforzi e l'impegno delle lavoratrici e dei lavoratori, risentono inevitabilmente dell'indisponibilità dei pezzi di ricambio. Analogamente l’assenza di investimenti strutturali pregiudica le più elementari condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, basti pensare all’emergenza gelo vissuta in questi giorni in molti depositi. A oggi, inoltre, non ci sembra sia stato scardinato il sistema delle esternalizzazioni, di cui Atac non riesce peraltro a prendersi carico responsabilmente rendendo precarie le retribuzioni dei dipendenti delle aziende cui ha appaltato molti servizi”.

In questo scenario, “la scelta di premiare i dirigenti suona come un insulto alle decine di migliaia di cittadini che ogni giorno subiscono disagi enormi ed è uno schiaffo in faccia ai lavoratori, sviliti nella loro professionalità e lasciati soli, troppo spesso, a subire le ingiurie dell’utenza. È solo grazie al loro spirito di abnegazione che i pochi mezzi disponibili riescono ancora a circolare: si sappia anche questo".

"La promessa di mantenere Atac pubblica - avvertono i sindacalisti - rischia di essere solamente una risposta di facciata perché in queste condizioni Atac non potrà partecipare alle gare pubbliche per la gestione del servizio che si terranno nel 2019, con una conseguente perdita di capacità e competenze maturate negli anni. È vero che all’attuale giunta non possono essere attribuite tutte le responsabilità, ma sono trascorsi sei mesi dal suo insediamento e la malagestione non sembra essersi mai arrestata, nonostante gli annunci, i proclami, le tante parole".