La segreteria territoriale Flai Cgil di Roma Sud Pomezia Castelli rende noto che la Cesare Fiorucci spa, lo storico salumificio di Pomezia acquisito nel 2011 dalla multinazionale Campofrio Group, ha avviato una procedura di licenziamento collettivo (legge 223/91) per 106 addetti su 497. Lo scrivono le Rappresentanze sindacali interne allo stabilimento in un comunicato ai dipendenti, in cui informano che in data odierna hanno ricevuto la procedura. La Flai, insieme alle proprie Rsu, è rimasta esterrefatta per quanto si preannuncia nel piano aziendale.

"Vi sarebbe – afferma il segretario Gianfranco Moranti –, così come riportato nella procedura di licenziamento, l'intenzione di esternalizzare alcune lavorazioni; tutto il personale del reparto confezionamento salami (27 addetti) risulterebbe completamente in eccedenza. Questo, a pochi mesi dalla disdetta aziendale di tutto il salario integrativo concordato negli ultimi trent'anni con il sindacato e dopo che l’azienda ha riassorbito l’ultimo aumento salariale previsto dal rinnovo del contratto nazionale”.

La società ha dichiarato nella procedura che non possono essere previste vie alternative, stante l’esubero strutturale. "Invece – afferma Moranti –, noi pensiamo che possono essere utilizzati strumenti alternativi che il ccnl e la normativa vigente mettono a disposizione, idonei alla salvaguardia della competitività aziendale, delle produzioni e, quindi, alla salvaguardia dei livelli occupazionali del sito di Pomezia.

"Strumenti individuati con l’ultima assemblea con le maestranze e descritti in un’ipotesi che abbiamo illustrato all’ad della Fiorucci, in occasione dell’ultimo incontro relativo alla disdetta degli accordi integrativi di secondo livello. Ora aspettiamo l’incontro previsto per il 9 gennaio, presso l’Unindustria di Roma, per svolgere l'esame congiunto previsto dalla legge. Dopo L'incontro, verrà indetta ed effettuata un'assemblea generale per decidere insieme ai dipendenti come affrontare tale grave situazione", conclude il sindacalista.