"Domani, 22 novembre, dalle ore 15 alle 18.30, i dipendenti della Tim manifesteranno davanti alle sedi di Corso Italia e Parco Medici, nell'ambito della mobilitazione nazionale che porterà allo sciopero del 13 dicembre". Così, in una nota, le segreterie di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil di Roma e del Lazio.

"Tante le ragioni della protesta – continua la nota sindacale –; in primis, una politica aziendale basata su tagli indiscriminati, inutili e dannosi, che si sommano a una riduzione salariale di cinque anni, dovuta ai contratti di solidarietà e alla mortificazione professionale del personale, cui si toglie lavoro per affidarlo ad altre aziende. Non servono operazioni di facciata, di puro make up, avvicendando ogni tre anni amministratori delegati e direttori generali. Occorre un piano industriale che dia prospettive per il futuro e faccia uscire il personale da una condizione di precarietà e di crisi endemica, che si ripercuote sulle performance e sui risultati".

"Occorre una politica attiva, capace di costruire consensi e alleanze, interne ed esterne, per evitare multe milionarie e competere con un mercato sempre più aggressivo, raccogliendo le sfide riguardanti la fibra ottica, le nuove tecnologie, i nuovi servizi all’utenza. Occorre una politica capace di dare fisionomia alla divisione Information e Technology. Tim ha bisogno di stabilità e continuità manageriale per difendere e valorizzare il proprio patrimonio professionale attraverso la rimotivazione dei dipendenti, la restituzione della fiducia, l’aggiornamento professionale, la ricollocazione. Una politica di nuove assunzioni, che può realizzarsi chiudendo una volta per tutte la stagione della 'solidarietà", concludono le sigle regionali.