Migliaia di lavoratori delle industrie dei settori legno, mobile e arredo hanno aderito oggi allo sciopero nazionale di 8 ore proclamato da FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil a seguito della rottura del tavolo per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da 7 mesi. Altissima l’adesione, con punte che hanno spesso raggiunto il 100% ed il blocco della produzione, e grande partecipazione ai tanti presidi, cortei, manifestazioni, comizi in numerose città.

“Se l’intento di Federlegno era quello di metterci alla prova, oggi dovrà ricredersi perché lo sciopero ha mostrato chiaramente la misura dell’unità dei lavoratori e la misura del loro sostegno alle richieste economiche e normative che abbiamo avanzato al tavolo di trattativa” hanno dichiarato le segreterie nazionali di Feneal, Filca, Fillea.

“Le proposte avanzate al tavolo del rinnovo contrattuale da Federlegno sono per noi irricevibili” proseguono i sindacati “ci hanno chiesto il massimo della flessibilità obbligatoria, l’aumento della quota di lavoratori precari con contratti a termine e in somministrazione, l’annullamento di fatto della contrattazione di secondo livello, e ci hanno offerto un aumento salariale pari praticamente a zero euro, proposte che mostrano una profonda assenza di rispetto per le lavoratrici ed i lavoratori, considerati come meri strumenti. Noi abbiamo un’idea probabilmente più moderna del lavoro e delle relazioni sindacali, pensiamo che solo un ambiente sereno, dove le persone sono rispettate, le professionalità valorizzate, e le scelte condivise, si possa far crescere la produttività, stando al passo con i tempi e affrontando la sfida della competitività nell’era della globalizzazione”. 

“Ci auguriamo che dopo questa giornata ci sia un ripensamento da parte di Federlegno” concludono i sindacati “e che torni al tavolo della trattativa mostrando di avere senso di responsabilità e di essere un’associazione moderna, seria e affidabile”.

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