“Era ora. Auspichiamo adesso che pur essendo tra gli ultimi  nella sottoscrizione  del ‘Patto per il Sud’ si diventi i primi nella spesa dei fondi e di tutte le risorse disponibili”.  Lo ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, a proposito del Patto per la Sicilia che è stato firmato sabato 10 settembre ad Agrigento dal presidente del Consiglio e dal presidente della regione siciliana.  “Come Cgil – aggiunge Pagliaro-, pur rilevando intenti propagandistici da parte del governo, nutriamo grande interesse verso un ‘Patto per il sud’ che ha come obiettivo principale esclusivamente l'accelerazione della spesa dei Fondi strutturali europei, senza risorse aggiuntive. Il tentativo di accelerare la spesa delle risorse europee – afferma-  Pagliaro- è lodevole anche perché in Sicilia, a distanza di ben due anni, la spesa che riguarda la nuova Programmazione 2014-2020, non è ancora partita”.

Il segretario della Cgil rileva tuttavia che “un patto per il Sud più concreto e credibile avrebbe dovuto mettere al centro un progetto infrastrutturale e non solo, di grandi e piccole opere, materiali ed immateriali condiviso anche con le altre Regioni e Città Metropolitane del Sud.  Se si vuole veramente cambiare il volto della Sicilia e più in generale quello del Mezzogiorno - osserva Pagliaro - occorre fare in modo che i Patti dialoghino tra di loro per individuare necessità e priorità. Ci auguriamo che queste criticità – sottolinea- non finiscano col ritardare ulteriormente lo sviluppo del Mezzogiorno”.

Quello per la Sicilia è uno dei 16 "Patti per il Sud”, previsti uno per ognuna delle 8 Regioni del Sud e uno per ognuna delle 7 Città Metropolitane del meridione e la sua sottoscrizione arriva dopo quella delle regioni Campania, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Molise e Sardegna e  dopo quelle relative alle Città metropolitane di Catania, Palermo e Bari, nonchè dopo la chiusura del Contratto Istituzionale di Sviluppo di Taranto avvenuta lo scorso 29 luglio 2016.