L’obiettivo è definire un documento comune da presentare al governo. Cgil, Cisl, Uil e Confindustria tornano oggi (giovedì 1° settembre) a incontrarsi, dopo la pausa estiva. Al centro dell’agenda numerosi temi: gli ammortizzatori sociali, in particolare nelle aree di crisi complesse, la gestione delle crisi industriali e le possibili misure di welfare a esse collegate, le politiche attive e le risorse a queste destinate.

L’analisi di sindacati e Confindustria parte da un assunto: l’abolizione, prevista dalla “riforma Fornero” dal 1° gennaio 2017, dell'indennità di mobilità e della cassa integrazione in deroga, che riguarderebbe attualmente 218 mila lavoratori (di cui solo uno su dieci in possesso dei requisiti per il pensionamento). Si pone allora la necessità di intervenire: la proposta sembra essere quella di una proroga di due anni (di tre nel Mezzogiorno) degli ammortizzatori sociali in queste aree, ma anche nei casi di crisi aziendali in cui si è in presenza di processi di riconversione e riqualificazione produttiva.

Un’altra proposta caldeggiata da Confindustria è una “offerta conciliativa extragiudiziale” per la risoluzione del rapporto di lavoro con i dipendenti in cassa integrazione straordinaria o in contratto di solidarietà. La misura prevedrebbe un assegno contenente da 2 a 18 mensilità (secondo l’anzianità di servizio), una somma per transigere su ogni possibile contenzioso derivanti dal rapporto di lavoro, un assegno di ricollocazione (possibilmente cofinanziato dai fondi bilaterali). Il lavoratore, infine, avrebbe comunque diritto ai due anni del trattamento Naspi, prolungati (in alcuni casi) di ulteriori 12 o 24 mesi.

L’incontro di oggi è solo il punto di partenza di un’intensa attività che vedrà nelle prossime settimane il coinvolgimento di tutti gli attori sociali. Governo e sindacati si incontreranno martedì 6 settembre (proprio sul tema degli ammortizzatori sociali), mercoledì 7 (sulle pensioni) e lunedì 12 (riunione di carattere “politico”). Cgil, Cisl, Uil e Confindustria hanno invece in programma un lavoro più complesso (che segue il primo incontro di fine luglio), anche se ancora tutto da definire, che intende toccare vari argomenti, come il nuovo modello contrattuale, la rappresentanza e la bilateralità.