"Licenziata perché aveva avuto il coraggio di organizzare e rappresentare i lavoratori, un fatto intollerabile". La storia è quella di Romina, lavoratrice e rappresentante sindacale di una nota cooperativa sociale di Roma. A raccontarla in un duro comunicato di denuncia è la Fp Cgil di Roma e Lazio che ripercorre tutta la vicenda della delegata: "Dopo aver aver sindacalizzato la sua azienda - spiega la Fp - Romina era arrivata allo scontro con la dirigenza".

Nella vicenda è poi entrata anche Legacoop, "che - racconta ancora la Fp di Roma e Lazio - aveva persino interrotto le relazioni sindacali con noi, perché evidentemente l’ingresso del sindacato non era stato digerito, come non veniva digerita la richiesta di corretta applicazione del contratto, della stabilizzazione dei precari, del pagamento delle ore di assemblee sindacali e dei permessi studio. A quel punto - continua la Fp Cgil - Romina viene trasferita per impedirle di continuare la sua attività". 

"Nel 2015, dopo esserci rivolti al giudice e aver vinto, l’ulteriore conferma della condotta antisindacale è arrivata il 27 giugno scorso, quando il tribunale di Roma ha respinto il ricorso della cooperativa: è stato atteggiamento antisindacale, deve tornare nel suo posto di lavoro. Da quel momento il mobbing. Adesso il licenziamento".

A questo punto la Fp Cgil chiede l'intervento delle istituzioni, di Roma Capitale e di tutti i municipi che intrattengono rapporti con la cooperativa, affinché "sanzionino questa grave lesione dei più elementari diritti sui posti di lavoro". Il sindacato chiede poi a Legacoop d'intervenire su una sua associata, "che evidentemente - sottolinea la Fp - maldigerisce lo stato di diritto". "Da subito noi porteremo la cooperativa davanti a un giudice", conclude la nota.